Notaresco. “Per l’ennesima volta il gruppo Consigliare di minoranza “Notaresco Bene Comune” ha dimostrato il proprio attaccamento al bene del paese garantendo, con la propria presenza, il numero legale (mancavano infatti 4 membri della maggioranza tra cui il Consigliere Comunale e Regionale Tony Di Gianvittorio) che ha consentito all’ultimo Consiglio dell’anno di approvare diverse proposte fondamentali per il nostro territorio tra cui la riduzione della Tari del 40% per tutte le partite IVA che hanno dovuto sospendere la loro attività per gli effetti del DPCM per più di 2 mesi e la riduzione del 20% per chi ha subito una sospensione di meno di un mese”.
E’ il commento del gruppo di opposizione al Comune di Notaresco che torna a sottolineare alcuni aspetti di natura politica nel percorso amministrativo di chi guida le redini della cittadina.
“Se almeno l’assenza di ben 4 pezzi della maggioranza che sostiene il Sindaco Diego Di Bonaventura fosse dovuta a divergenze sulle cose da fare o sul futuro del paese potremmo anche capirlo”, si legge nella nota.” Ma la sensazione che questo brutto spettacolo sia dovuto esclusivamente a diatribe personali di assessori e consiglieri non fa altro che aumentare lo sgomento e l’impressione di presa in giro verso i cittadini. Il Sindaco, sempre più proiettato sulla Provincia e assente dal nostro territorio, non è più in grado di gestire la sua maggioranza, o quel che ne resta! Si evince infatti una frattura insanabile tra il gruppo che fa riferimento al Consigliere Regionale Tony Di Gianvittorio ed il resto della maggioranza. Oggetto della diatriba, come sempre, sono le poltrone e gli assetti da ritrovare in una maggioranza sempre più instabile e traballante.
Il Sindaco ci dica quindi se ha ancora una maggioranza, se è in grado di andare avanti per il bene di Notaresco e se è in grado di mitigare i sempre più frequenti mal di pancia interni ai suoi. Se così non fosse getti la spugna e riconsegni la città ai cittadini. Non è possibile che il destino di Notaresco sia affidato solo all’onestà intellettuale dell’opposizione che, per il bene della collettività, ha mantenuto il numero legale per una maggioranza che non c’è più”.