Pineto. Anche il Sindaco di Pineto, nonchè presidente dell’Assemblea dell’AMP, Robert Verrocchio, commenta quanto accaduto in seno al Cda dell’AMP Torre del Cerrano che si è riunito ieri per eleggere il Presidente, come prescritto dalla sentenza del Tar. Con tre schede bianche del centro destra l’elezione non è avvenuta e il primo cittadino pinetese parla di ulteriore blocco delle attività del Parco Marino.
“Aver disatteso quanto stabilito dal TAR e non essere arrivati all’elezione di un Presidente tra quelli designati dal Comune di Pineto, (ovvero tra Fabiano Aretusi e Giuseppe Gentile) per ridare un rappresentante legale al consiglio di amministrazione dell’AMP Torre del Cerrano è stato un atto gravissimo per sole ambizioni personali di qualcuno che non è riuscito a fare il presidente”, commenta Verrocchio. “C’è una responsabilità grave e ho già chiesto ai legali del Comune di Pineto che vengano valutate le responsabilità personali dei membri del Cda che stanno bloccando un ente pubblico, il quale gestisce circa un milione di euro annui e con fondamentali competenze sul territorio. Sono intenzionato a diffidare il Cda a convocare entro pochi giorni un nuovo consiglio di amministrazione per eleggere il presidente nel rispetto dello statuto e se questo non accadrà chiederò io al Ministero che venga commissariato il Parco tenendo conto che il centro destra, che ha avuto l’occasione di lavorare all’interno della governance dell’AMP, non è stato capace di farlo e non è stato in grado di gestire l’occasione avuta bloccando un ente importantissimo per questo territorio che fino a oggi ha portato molti benefici all’intera comunità pinetese, silvarola e regionale. Quanto alla richiesta di rivisitare lo statuto, una volta portata a termine l’elezione del presidente, io non ho problemi a sedermi con i soci e discuterne, se ci sarà da introdurre la rappresentanza di genere lo faremo, se occorreranno ulteriori piccoli adeguamenti che potranno migliorare il funzionamento dell’ente ce ne occuperemo, ma se qualcuno pensa che dietro la modifica dello statuto ci possa essere la possibilità di rimuovere il diritto per il Comune di Pineto o per il Comune di Silvi di esprimere il presidente allora questa modifica non potrà esserci mai”.
“Questo stallo – prosegue Verrocchio – arrecherà danni gravissimi su più fronti: i progetti europei in essere hanno bisogno di una governance; i piani demaniali che interessano i Comuni di Pineto e Silvi necessitano di un dialogo costante con il parco; tra alcune settimane i balneatori avranno bisogno di assistenza in vista della preparazione della stagione estiva; in assenza della nomina del Presidente, l’Area Marina è priva di rappresentanza legale per quanto riguarda la stipula dei contratti, dei documenti contabili, delle convenzioni di pertinenza del consorzio, e queste sono solo alcune delle questioni che saranno in stallo in seguito a questa presa di posizione del centro destra e in particolar modo della Lega. Queste persone dovranno rispondere delle proprie azioni ai loro enti, per questo mi rivolgo in particolare al Presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, e al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, per capire se sono al corrente, (essendo questi due enti quelli che più dovrebbero essere orgogliosi dell’Area Marina e i primi a dover credere nel Parco) che i loro designati stanno bloccando questa importante realtà per mere logiche politiche e soprattutto stanno disattendendo quanto stabilito dalla sentenza del Tar”.
“Alle polemiche sollevate dal gruppo pinetese di Italia Viva sul mancato coinvolgimento da parte mia nei loro riguardi – conclude Verrocchio – preciso che le scelte sono state tutte condivise, il ricorso è stato votato in giunta dall’assessore comunale di Italia Viva e chi meglio dell’ex Sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, conosce lo statuto che lui stesso ha voluto nell’istituzione del Parco nello stabilire che il presidente fosse espressione del Comune di Pineto e del Comune di Silvi in alternanza tra loro. Lo statuto è chiarissimo, difatti il Tar ha dato ragione alle nostre istanze, oltretutto condannando la Regione Abruzzo al pagamento delle spese processuali. Comprendo quindi il disappunto della Lega, è meno comprensibile per me quello di Monticelli e Cleto Pallini”.