A Nereto si è in piena gestione commissariale e all’orizzonte si affaccia il nuovo appuntamento elettorale. Ma restano vive alcune polemiche su quella che è stata la precedente gestione amministrativa.
“Non sono io quello confuso”, si legge in una nota, ” non sono io quello deluso ma è proprio l’ex Sindaco Di Flavio a fare confusione di sicuro amareggiato dal commissariamento per i tanti problemi amministrativi rilevati non solo dalle opposizioni ma da chi è stato eletto in maggioranza con Nereto Democratica. Trovo fuori luogo la sua ossessione nei miei confronti rispetto all’operato di tutta l’amministrazione del Sindaco Minora e non solo del sottoscritto che alla fine del giro nel 2014 ha portato diversi fardelli. Quando non si hanno argomenti validi attaccano coloro i quali hanno fatto degli argomenti la loro forza.
Romeo Menti. “È superfluo ribadire”, prosegue, “che l’amministrazione del Sindaco Minora ha ottenuto il finanziamento dalla Fondazione Tercas (oltre 700.000euro) come quello della Regione Abruzzo del Presidente Chiodi infatti su mia proposta con delibera di giunta comunale approvammo un progetto di completamento e la Regione Abruzzo con successiva deliberazione deliberò lo stanziamento di 400.000,00 euro. Prima la richiesta con i progetti e poi i fondi e non prima i fondi e poi la richiesta come usa fare qualcuno.
Nulla di nuovo vero? L’amministrazione Di Flavio non solo ha bloccato i lavori e disposto il recesso dell’appalto non curante dei possibili guai per il Comune non curante delle nostre interrogazioni culminate con una proposta di deliberazione discussa in Consiglio dove i consiglieri di maggioranza si alzarono senza votare i contenuti di un atto amministrativo teso alla ripresa dei lavori (va da sé che la delibera in questione non è stata mai pubblicata) oltre a ciò l’amministrazione Di Flavio ha perfino assistito inerme alla revoca dei 400 mila euro disposta dalla giunta regionale del Presidente D’Alfonso che successivamente ha riassegnato gli stessi 400 mila euro sul Masterplann.
Con questo giochino delle tre carte l’ex Sindaco Di Flavio e la sua compagne politica non possono far dimenticare la loro avversione alla realizzazione di questo spazio culturale. Prima con la contumelia sulla gara d’appalto poi sulla mancanza dei soldi dopo che i soldi non bastavano perché il progetto era sbagliato ora raccontano che i soldi ci sono ma li hanno trovati loro?
Ebbene la barzelletta dell’iscrizione in bilancio non può essere esercitata da chi di bilanci non dovrebbe neanche parlare. Mi fermo qui che è meglio perché ci giungono voci che l’addetta responsabile dell’area finanziaria assoldata dal Commissario in convenzione con il Comune di Giulianova dopo appena due giorni di lavoro presso il nostro Comune avrebbe rimesso l’incarico.
Per tornare alla non notizia del milione incamerato accorerebbe parlare dello sperpero di denaro in atto avendo già pagato un tecnico (incarico ancora in essere e mai revocato dall’amministrazione Di Flavio) per dei progetti del polo culturale, anch’essi in essere e mai revocati tuttavia l’amministrazione Di Flavio ha pensato bene di affidare un nuovo incarico ad altri tecnici (88.500), per la redazione di un altro progetto che prevede lo stesso spazio culturale per lo stesso importo di lavori per realizzare la stessa struttura con gli stessi soldi dell’amministrazione Minora e dello scrivente ex assessore ai lavori pubblici 1.400.000,00 euro con il “contorno” di un’appendice non meglio specificata quale polo didattico (da finanziare).
Finanziamenti. Alla fine della giostra l’amministrazione Di Flavio e il PD sui finanziamenti del Romeo Menti si arroga paternità e meriti come già fatto per altri comparti ad esempio la realizzazione del ponte di Campodino o come per la stabilizzazione del distaccamento dei Vigili del Fuoco che noi abbiamo ristrutturato e noi siamo andati presso il Ministero degli Interni e perfino per la famosa bretella del Cimitero prima si sono incatenati ai 4 cipressi tagliati poi hanno inaugurato un’opera di quasi 2.000.000,00 approvata su mia proposta dal Consiglio che loro hanno avversato fino alla nausea in tutti i modi e successivamente con il ribasso d’asta della variante hanno pubblicizzato in pompa magna asfalti e viabilità”.