Nereto. ” Le dichiarazioni del Pd di Nereto sono stucchevoli rispetto al silenzio, manifestato dagli stessi esponenti politici, che avrebbero dovuto prendere una posizione, informare la popolazione già dal 18 ottobre del 2017 (nota della Regine indirizzata anche al Comune), e fino al 30 novembre dello stesso anno, quando l’amministrazione Di Flavio era in carica”.
Inizia così la lunga replica di Daniele Laurenzi, sindaco di Nereto, sulla nuova diatriba che è nata, nelle ultime ore, sul progetto legato alla realizzazione di una piattaforma per il trattamento dei rifiuti liquidi nella zona industriale.
“A commissariamento avvenuto e quindi dal 1 dicembre 2017”, prosegue l’attuale sindaco, “gli stessi ex amministratori e gruppo dirigente democratico avrebbero dovuto interloquire con il Commissario e attivarsi per presentare le osservazioni, così come è avvenuto per un caso analogo nel Comune di Mosciano.
Evidentemente non erano contrari all’impianto di trattamento di rifiuti liquidi non pericolosi, oppure erano disattenti perché escludo a priori che non hanno compreso la natura del progetto. Anni di silenzio e poi la sveglia e la chiamata alle armi e come unico obiettivo l’attuale Sindaco. È andata male in tutti i sensi anche politicamente. Le norme di legge dicono che nella fase istruttoria e nei termini di pubblicazione (60 giorni dall’avvio della procedura) non è pervenuta alcuna osservazione. Dove erano gli amici del PD gli unici a conoscenza del progetto? Perché non hanno informato la popolazione e le associazioni ambientaliste purtroppo disattente in questo caso. Decorsi i termini per le osservazioni del pubblico è iniziato il vero e proprio iter amministrativo regionale e sono agli atti diversi giudizi del CCR VIA reperibili sul sito www.ambiente.regione.abruzzo.it un iter procedimentale durato due anni fino all’ultimo giudizio favorevole con prescrizioni del 30 settembre 2019.
Questo iter amministrativo riguarda valutazioni di carattere prettamente ambientale quindi di esclusiva competenza del Comitato stesso e del Servizio Valutazioni Ambientali Regionale, e non del Comune di Nereto che potrà esprimere le valutazioni e pareri nella Conferenza dei Servizi cercando di recuperare il grande handicap di non aver presentato le osservazioni nei tempi e nei modi previsti dalla Legge.
La sottolineatura. Il resto è tutta politica e la politica la lascio ai politici di razza del PD locali e regionali. Aggiungo che appare singolare e sconcertante aver dovuto acquisire dal portale web della Regione e dalla lettura e studio di centinaia di pagine di documenti il documento del 28 giugno 2018 a firma del responsabile dell’ufficio tecnico con protocollo in uscita e come destinatario la Wash Italia e non il Sindaco (neanche per conoscenza) ad oggetto: attestazione sugli immobili di proprietà della società in merito al rischio idraulico. Neanche l’ormai ex responsabile dell’area tecnica ha ritenuto di mettere a conoscenza il neo sindaco, cosa assai anomala, rispetto soprattutto alla suddetta attestazione riguardante aspetti del piano di emergenza comunale (Piano di protezione civile) essendo il Sindaco il capo della protezione civile.
Solo chiacchiere. “Poi c’è l’attestazione sempre a firma dell’ex responsabile area tecnica e sempre indirizzata alla Wash Italia del 12 marzo 2018 (durante la gestione commissariale) questa volta con un protocollo interno, inerente valutazioni sul piano paesaggistico parleremo profondamente e dettagliatamente in Conferenza dei Servizi, come di molto altro”, dice ancora Laurenzi.
“Le chiacchiere del PD valgono zero soprattutto dopo la disattenzione nella fase istruttoria del 2017 da quella delicata e nevralgica fase istruttoria del progetto non hanno né fatto né detto nulla in termini di osservazioni e di informazione alla popolazione. Si sono svegliati al requiem poco prima dell’ultimo giudizio Via del 30 settembre 2019 che ha sostanziato un parere favorevole dopo due anni di procedimento amministrativo ” silente”. La frittata è stata cucinata male e rigirata peggio. È facile salire sul carro delle legittime preoccupazioni e della protesta , un atteggiamento questo vile e indegno rispetto ad una tematica ambientale, sanitaria, sociale, economica, rilevante per un paese così piccolo come Nereto. Esiste un perimetro delle competenze. Da Sindaco andrò in Regione a esercitare diritti ma anche doveri, sono stati mesi di studio personalmente non amo le spettacolarizzazioni.
Questi impianti servono altroché altrimenti dove li smaltiamo i rifiuti? Il problema è la dislocazione assolutamente inopportuna non solo rispetto al torrente Vibrata ma soprattutto rispetto al territorio così piccolo di Nereto praticamente tutto centro abitato. Infine lo ripeto è mancata l’informazione alla popolazione oltre a questo abbiamo riscontrato numerosi punti interrogativi su variegati aspetti.
Ringrazio i consulenti tecnici che hanno lavorato e studiato giornalmente per approfondire tutti gli aspetti”.