In una nota i presidenti provinciali (Antonio Franchi) e della Val Vibrata (Francesco Antonini), parlano di “un’inziativa di discutibile natura. Tanto discutibile, a partire dal logo dove sono presenti espliciti richiami alle simbologie nazi-fasciste e autorizzata dall’amministrazione comunale di Nereto. “Benché non patrocinata”, prosegue la nota dell’Anpi, ” è quantomai doveroso sia in qualità di cittadini che a livello istituzionale nonché giurisprudenziale segnalare, come del resto si evince dalla locandina e dal tema, il chiaro richiamo a una rilettura storica, se non a una vera e propria operazione revisionistica della dittatura fascista e della lotta di Liberazione, mostrando apertamente di voler dare al dibattito un taglio rivalutativo di un regime documentatamente sanguinario e repressivo, sconfitto dal popolo italiano grazie alla lotta di Resistenza.
In alcun modo è possibile attribuire al fascismo una natura e un carattere repubblicano, tanto meno è possibile anche solo interpretare la lotta di liberazione come una sorta di guerra civile: la Resistenza fu lotta di Liberazione dalla dittatura fascista e dall’invasore nazista ad essa alleato. L’antifascismo rappresenta la radice ideale e culturale da cui nasce la Repubblica Italiana e la sua Costituzione, istituendo non solo un giudizio storico universale, ma financo un atteggiamento democratico quotidiano contro ogni forma di totalitarismo. D’altra parte, la Provincia di Teramo è stata fortemente protagonista della lotta di Resistenza e Nereto ha saputo sempre interpretare il sentimento antifascista onorando della sua cittadinanza il Presidente “Partigiano”: Sandro Pertini”.