Dopo aver indetto un consiglio comunale aperto e un’assemblea pubblica, si stanno ora coinvolgendo i cittadini e le associazioni ambientaliste, locali e nazionali. Inoltre, il 23 ottobre si è svolta una riunione con i principali gruppi di interesse contrari all’impianto, alla quale hanno partecipato anche alcuni consiglieri comunali di Corropoli e Sant’Omero, comuni confinanti con la zona industriale di Nereto, pertanto territorialmente interessati agli effetti derivanti dall’eventuale costruzione dell’impianto di trattamento rifiuti. C
“resce quindi la mobilitazione in attesa della conferenza dei servizi del 14 novembre nella quale l’amministrazione comunale di Nereto sarà chiamata a depositare i propri pareri; nell’auspicio che risultino negativi rispetto alla costruzione e all’avvio dell’impianto”.
E’ il commento del circolo neretese del Partito Democratico che insieme al M5S, ha interessato della problematica i rispettivi esponenti politici sia locali (consiglieri regionali) che nazionali (parlamentari) al fine di valutare le azioni da intraprendere sul piano politico amministrativo per ostacolare l’impianto.
“Continuiamo quindi a sostenere che a Nereto, in un territorio di soli 7km, vocato alla scuola e ai servizi, non sia opportuno né sostenibile impiantare una piattaforma di trattamento dei rifiuti, attività che non crea alcuna utilità né vantaggi economici alla collettività, ma solo disagi e peggioramento del tenore di vita dei neretesi e di tutti gli abitanti della Val Vibrata. Per non parlare poi dell’impatto negativo che l’impianto avrebbe sull’economia turistica della vallata e soprattutto della costa adriatica”, conclude il PD.