Nereto. “Un attacco politico fatto sulle persone, che mostra una grande paura nel confrontarsi sui veri temi amministrativi”.
Non si è fatta attendere la replica di Daniele Laurenzi, sindaco di Nereto, dopo l’attacco Dem sulla vicenda Poliservice e sul contestato percorso di definizione del nuovo consiglio amministrazione.
E se l’attacco è stato diretto, altrettanto forte è la risposta del primo cittadino che non va molto per il sottile. Riannodando i fili della vicenda della piattaforma dei rifiuti liquidi, dai problemi ereditati dalla precedente gestione amministrativa, al grande impegno profuso dall’attuale esecutivo in fatto di opere e di finanziamenti ottenuti.
“I non meglio qualificati esponenti del circolo del Partito Democratico di Nereto in questi tre anni, per loro di opposizione, non hanno apportato idee, proposte o critiche sull’operato della nostra amministrazione civica”, evidenzia Laurenzi.
Tre anni di silenzio altresì su temi e problemi generati durante i loro anni “d’oro” di governo, silenzio totale sugli ancora incalcolabili debiti originati idalla loro incapacità amministrativa, ricordando anche le posizioni lavorative illegittime dell’ex personale dipendente a tempo determinato.
Silenzio pure sul ciclopico disastro urbanistico della nuova zona produttiva (il consiglio comunale ha riconosciuto l’ennesimo debito fuori bilancio derivante da sentenza TAR per 100mila euro) ingenti risorse finanziarie del bilancio comunale che vengono così sottratte agli investimenti.
Ma il nodo centrale della reprimenda ruota attorno all’affaire Poliservice.
“Occorre spiegare al PD che il Sindaco di Nereto”, scrive ancora Laurenzi, “nel rispetto dello statuto della società, ha presentato una lista quale azionista di diritto pubblico, tale lista composta da persone qualificate tra le quali Gianni Antelli, componente del CdA uscente, ha permesso di difendere gli interessi dell’azienda, in toto, e non gli interessi del socio privato.
Tale lista però ha infastidito qualcuno che ha influenzato e contribuito “alla caccia all’uomo” e ha generato una sorta di giurisprudenza creativa condita dallo strano concetto di democrazia dei soci che hanno fatto affidamento sull’alzata di mano a maggioranza, senza badare tanto alle regole”.
Socio privato. Una delle accuse mosse a Laurenzi riguarda il fatto di aver perorato la causa del socio privato, uno dei terreni di scontro in sede di assemblea, ma non solo.
“Nella mia qualità di sindaco azionista pubblico lungi dall’aver difeso gli interessi del socio privato”, si legge, “ho riscontrato molteplici criticità e forzature durante lo svolgimento dell’assemblea dei soci culminate in operazioni di voto alquanto singolari e particolari non solo sul riscontro finale dei quozienti elettivi ma sul voto di liste superate da altre liste depositate dopo la convocazione ex novo dell’assemblea, di conseguenza ho ritenuto che alcune dinamiche non fossero in linea con le norme statutarie e con la legge”.
Ricordo al PD, che quando loro erano in maggioranza, si fece un tentativo di fusione con COSEV, con modalità quanto meno problematiche…che ebbe come unico effetto che in quota rosa, in CdA indicarono Giovanna Barbarese poi nominata durante l’interregno del commissario prefettizio, grazie alla salvaguardia politica dei Sindaci dell’area PD di Comuni limitrofi.
Tornando al socio privato, in realtà, come sanno gli amici del PD, il socio privato in POLISERVICE non è operatore, e questo rappresenta una grave criticità, sottaciuta per anni.
PD Neretese e vibratiano non hanno mai posto seriamente il problema della società pubblica ma, sempre negli anni d’oro di governo, hanno fondato, voluto e perseguito la società mista con il socio privato che conoscono molto bene fino al punto che solo qualche settimana prima dell’assemblea qualcuno avrebbe cercato di condizionare in senso assoluto le scelte dell’allora adulato (ora odiato!) socio privato verso le proprie convenienze.
Mi preme tranquillizzare gli esponenti del Partito Democratico di Nereto sul fatto che non ho cercato di intimorire i colleghi Sindaci con i ricorsi ma i ricorsi li farò seriamente e senza alcuna approssimazione politica”.
Laurenzi nella nota conferma in toto le sue intenzioni: non appena depositato il ricorso al Tribunale delle Imprese, lo stesso sarà trasmesso e per quanto di competenza alla Prefettura di Teramo, al Difensore Civico e alla Procura Generale della Corte dei Conti.
”Da ultimo firmerò un esposto alla Procura della Repubblica per la verifica di eventuali profili di altra natura relativi le modalità di rinnovo del Cda della Poliservice”, aggiunge, “ponendo all’attenzione anche il manifesto a firma del Circolo del Partito Democratico di Nereto”.