Martinsicuro. ” È davvero patetico il tentativo di far passare come venale la precedente amministrazione con in testa l’ex sindaco. Ricordiamo che la nostra contestazione non aveva nulla di personale verso nessuno, tanto meno nei confronti delle persone che ricoprono gli incarichi di presidente o assessore”.
Resta viva la diatriba tra la maggioranza e il gruppo di opposizione Città Attiva sulla questione sulle indennità dopo la recente delibera approvata dalla giunta.
In una nota comparsa nelle ultime ore sulla pagina Facebook dell’associazione, vengono fatte alcune precisazioni, relativamente alle stoccate arrivate dall’attuale gruppo di maggioranza nei confronti del precedente esecutivo.
Indennità di Paolo Camaioni. “L’ex sindaco”, si legge, ” ha sempre sostenuto che, in caso di affermazione elettorale, avrebbe lasciato il lavoro e si sarebbe dedicato a tempo pieno alla gestione della città ed ai problemi del territorio: un lavoro che peraltro era ed è (visto che è stato regolarmente ripreso) fonte di soddisfazione professionale e gratificazione economica.
Nell’attuale amministrazione orbitano ancora alcuni soggetti convinti che la scelta di candidarsi da parte di Paolo Camaioni fosse dettata solo da una esigenza lavorativa. Tale convinzione ci appare molto subdola e figlia di un atteggiamento duro a morire che, nel corso della passata consiliatura, ha portato soprattutto l’attuale sindaco e l’assessore al bilancio ad insistere in modo strumentale sul tema del taglio delle indennità.
Quest’ultimo è un tema che viene sbandierato molto spesso per gettare fumo negli occhi dei Cittadini. Tutti sanno che l’ex Sindaco Camaioni non è un libero professionista, né un imprenditore ma un lavoratore dipendente con famiglia monoreddito per cui, oggettivamente, una volta scelta la strada dell’aspettativa non si capisce bene con quali altri strumenti avrebbe dovuto poi provvedere ad un’esistenza libera e dignitosa.
La critica. “Se l’attuale amministrazione avesse gestito diversamente l’informazione” prosegue la nota, ” se avesse cioè adottato la relativa delibera in cui si sono volute soddisfare le legittime richieste di un suo componente, sicuramente non avremmo avuto nulla da eccepire, perché capiamo che, dopo aver messo insieme persone anche di idee politiche opposte per poter vincere le elezioni, adesso bisogna gestirle ed avremmo evitato questo inutile botta e risposta”.
Nella nota, poi, c’è una corposa spiegazione relativamente ai contributi rimborsati all’azienda alle cui dipendenze c’era Paolo Camaioni. Aspetti normati dalla legge.
“Spiace dover assistere a considerazioni raffazzonate”, si chiude la nota, “solo per giustificare il classico gioco delle tre carte, mediante il quale si toglie da una parte e si mette da un’altra, giustificando questo provvedimento come se fosse la soluzione al problema della sicurezza.
Il livello della replica è davvero basso e grazie al cielo molti cittadini lo hanno capito: soprattutto quelli che, con buona pace di qualche assessore che continua a parlare di amministrazione non arroccata negli uffici comunali, spesso non trovano udienza alle loro problematiche, sebbene sia stato rimosso il dispositivo di apertura con il pulsante della porta del sindaco. Perché le porte si possono anche togliere del tutto se poi dentro la stanza il cittadino non ci trova nessuno”.