L’associazione Città Attiva, che esprime tre consiglieri comunali di minoranza, ha diffuso una nota sul tema, sempre molto attuale della sicurezza.
Considerazioni di natura pratica e riflessioni politiche, al sul recente passato, si miscelano nella presa di posizione, nella quale non mancano delle critiche a chi, ora, governa la cittadina.
“Dopo che ci avevano richiesto a gran voce un consiglio comunale aperto”, si legge, ” su questo tema e l’istituzione di una commissione ad hoc nel corso del mandato del sindaco Paolo Camaioni, in cui ci si invitava con insistenza quasi maniacale a prevedere fondi da destinare a non meglio precisati accordi con istituti di vigilanza privata, nel momento in cui si sarebbe avuta la possibilità di destinare risorse cospicue a questo settore, l’unica cosa che l’attuale amministrazione ha ritenuto di impegnare in proposito è il tempo per produrre comunicati stampa in cui si è continuato a promettere interventi ed impegni, ma anche le risorse destinate alla macchina della propaganda”.
Un’occasione persa. Città Attiva torna a rispolverare la questione del tesoretto, 1,3 milioni di euro, ripartito in tre diverse variazioni di bilancio, senza però destinare risorse al tema della sicurezza.
” Il tema in campagna elettorale era stato definito prioritario”; prosegue la nota, ” nel frattempo, purtroppo, le vicende relative ad atti delinquenziali non sono certo in diminuzione rispetto agli anni passati. Evidentemente, manca o è piuttosto debole il lavoro di interlocuzione con gli Enti sovraordinati preposti (Prefettura e Questura in primis).
In compenso, si alimentano le illusioni della cittadinanza continuando a produrre articoli di stampa ed a parlare del vigile di quartiere o di interventi che ad oggi rimangono, come tante altre cose, nell’ambito delle promesse non mantenute”.