Le priorità di Antonio Zennaro (M5S) per l’Abruzzo: Terremoto, Turismo e Lavoro – INTERVISTA

Abbiamo intervistato Antonio Zennaro candidato del Movimento 5 Stelle al Collegio Uninominale di Teramo per la Camera dei Deputati:

Come sta andando la campagna elettorale?

Direi molto bene. Stiamo visitando tutti e 47 comuni della nostra provincia, stiamo parlando con tanti cittadini, c’è una grande voglia di cambiamento, arriviamo da troppi anni di promesse e pochi fatti. Le persone che incontro mi chiedono più proposte e progetti credibili sui problemi reali: lavoro, sanità, tasse e terremoto.

Il Movimento 5 Stelle è un’alternativa credibile che ha presentato un programma chiaro e vicino alle esigenze dei cittadini,  questo spaventa molto i vecchi meccanismi politici che continuano ad agire secondo un retaggio di poltrone e clientelismo. Gli ultimi sondaggi, che ci vedono in vantaggio sugli altri partiti, hanno evidentemente reso più concreto ai nostri avversari il cambio di passo che questa provincia sta per fare. Molti politicanti abituati a sedere comodamente in poltrona temono il M5S, è chiaro. Lo dimostra anche il fatto che si stanno impegnando più ad attaccare il M5S che a parlare con le persone del loro programma. Ma io li capisco, preferiscono fare una campagna elettorale volta ad insultare e screditare  anche con attacchi personali verso la mia persona ed il mio lavoro, perché il programma lo puoi presentare tra la gente quando sei una forza politica credibile. E la credibilità, ad oggi, ce l’ha solo il M5S.

A cosa si riferisce quando parla di attacchi personali?

Dichiarazioni rilasciate qua e là ed amplificate da qualche blog, ma sinceramente anche in questa intervista preferisco dedicare tempo al programma. I cittadini hanno il diritto di sapere cosa faremo e come lo faremo.  Il Movimento 5 stelle è compatto siamo gli unici a presentarci con un unico Candidato Premier, un unico programma e la credibilità e la libertà per metterlo in pratica.

E allora parliamo di proposte. Sul tema del terremoto il suo primo impegno, se eletto in Parlamento, ha spiazzato gli avversari politici, come mai?

La mia proposta, come ho chiaramente precisato, prende le mosse dalla necessità di evitare che oltre 30.000 cittadini della provincia di Teramo vengano trattati in modo differente come minimo rispetto a quelli del sisma 2009.

L’economia non riparte, la ricostruzione rallenta e migliaia di famiglie da giugno si ritroveranno anche questo fardello del rimborso delle tasse, mi sembra una situazione surreale: gli avversari mi attaccano ma la verità è che non hanno presentato una sola proposta su questo problema. La questione del 100% delle tasse da restituire in sole 24 rate non riguarda le aziende, sui cui penderebbe la spada di damocle degli aiuti di stato, ma le persone fisiche. Il disastro è stato fatto nell’ultima legge di bilancio approvata a dicembre e porta la firma di Gentiloni e di Renzi e, al tempo stesso, il centro-destra nazionale e locale non è stato in grado di imporsi per ottenere condizioni eque a favore dei cittadini.

Il nostro territorio ha un grandissimo potenziale ad oggi inespresso, secondo lei cosa dovrebbe fare la politica?

In questa campagna elettorale non si parla di uno dei più grandi punti di forza dell’Italia e del nostro territorio: il turismo. Le faccio un esempio 1 miliardo investito nel petrolio genera 300 posti di lavoro. 1 miliardo di euro investito nel turismo genera 12mila posti di lavoro. La principale infrastruttura sul quale dobbiamo puntare è proprio il nostro territorio. Abbiamo un potenziale immenso siamo uno dei pochissimi posti al mondo dove si può sciare vedendo il mare. Nel programma di governo del Movimento 5 stelle proponiamo la creazione di un Ministero del Turismo ad hoc,  il nostro patrimonio culturale vale 7 volte quello di Francia e Spagna eppure noi abbiamo visite minori e introiti più bassi? Perché non c’è mai stata una programmazione strategica del turismo.

Oltre alla creazione di un Ministero del Turismo separato dal Ministero dei beni culturali, quali altre proposte avete sul turismo?

In Italia, solo negli ultimi decenni si è registrato un livello di tassazione turistica in crescita, Le associazioni di categoria denunciano che il fisco italiano è arrivato a pesare per circa 2,5 miliardi di euro solo sui viaggiatori, senza generare opportunità economiche per gli investimenti nel settore. Vanno rimodulate le tasse di soggiorno finalizzandole proprio a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché investimenti per i relativi servizi pubblici locali. Inoltre va ridotto il peso dell’Imu sugli immobili alberghieri, l’iva sulle attività turistiche deve passare dal 10% al 5%, per quanto riguarda la Tari (tassa sui rifiuti) va ridotta alle imprese turistiche stagionali in base all’effettiva produzione di rifiuti: chi meno inquina, meno paga.

Sul tema del lavoro in molti parlano di ripresa, lei cosa ne pensa?

Basta guardare i dati, in Abruzzo il numero di persone in cerca di occupazione è aumentato del 2.7% e il tasso di disoccupazione è salito dal 12.1 al 12.7%. Quasi il 70% dell’occupazione è purtroppo precaria e non parliamo del numero di giovani che emigrano in altre regioni o vanno all’estero. La priorità è il lavoro, senza lavoro non c’è futuro per nessun territorio. La crisi è generalizzata e strutturale tutti i settori sono stati colpiti, prendiamo l’artigianato secondo i dati pubblicati in Abruzzo dal 2012 abbiamo 4mila imprese in meno e solo nell’ultimo anno una diminuzione del -12,77% più del doppio della media nazionale.

Quali sono le vostre per il rilancio del lavoro?

Il nostro territorio non può puntare su un’industria pesante che inquina, vanno valorizzate le nostre piccole medie imprese, supportante da un lato con meno burocrazia ed incentivi mirati sul lato dell’export (difesa e tutela del Made in Italy), dell’innovazione tecnologia e della tassazione.

Abbiamo un programma molto dettagliato che va dall’eliminazione di 400 leggi inutili ad un programma d’investimento su settori strategici come ad esempio innovazione, manutenzione del territorio, contrasto al dissesto idrogeologico, adeguamento sismico. Come è possibile che l’Abruzzo, terra invidiata da tutto il mondo, con articoli sulle più prestigiose testate internazionali per la sua bellezza continui a vedere inespresso le sue immense potenzialità ? Perché non abbiamo mai fatto sistema, perché non siamo mai riusciti a programmare lo sviluppo in un’ottica di lungo termine. In sostanza manca la Visione.

Sul lato delle tasse?

La gente è stufa delle promesse che poi non possono essere mantenute come ad esempio la Flax Tax (costerebbe 40 miliardi di euro l’anno). Noi proponiamo la riduzione delle aliquote Irpef a tutte le fasce di reddito: no tax area da 10mila euro (oggi quella di base è a 8.174 euro), Irpef del 23% da 10mila a 28mila, 37% da 28mila a 100mila e 42% sopra questa soglia.

E per le imprese?

Serve una manovra shock per le piccole e medie imprese: una riduzione del cuneo fiscale e riduzione drastica dell’Irap. Abolizione reale degli studi di settore, dello split payment, dello spesometro e di Equitalia.

Inversione dell’onere della prova: il cittadino è onesto fino a prova contraria. Poi per le imprese operanti nella provincia di Teramo servono delle agevolazioni speciali: lo Stato è troppo in ritardo sul lato della ricostruzione, per tanto va ricompensato il territorio con misure specifiche: detassazione e fondo perduto per chi fa investimenti ed assunzioni.

Il Movimento 5 stelle sembra essere molto statalista su molti temi, che cosa ne pensa?

Chiedere servizi pubblici di qualità e grandi investimenti in Sanità, trasporti e scuola non significa essere statalisti ma volere un livello di servizio almeno pari ai principali Paesi europei, negli ultimi anni la classe politica ha preferito difendere vitalizi e prebende varie dimenticando che lavorare per servizi pubblici di qualità sono uno dei principali compiti della politica.

Un messaggio agli indecisi o chi non ha ancora deciso se recarsi alle urne?

In molti in questi anni non hanno più fiducia nella politica, abbiamo sentito troppe promesse e pochissimi fatti, però possiamo cambiare, proprio cambiando le persone. In provincia di Teramo, come nel nostro Paese, sia il centro-sinistra che il centro-destra hanno governato per tanti anni ma con scarsi risultati, con il Movimento 5 Stelle possiamo finalmente riaccendere una speranza con un programma realizzabile, con tanto impegno. Il voto per il Movimento 5 Stelle  è un voto per il futuro, dobbiamo avere maggiore fiducia nella nostra capacità di decidere chi ci deve rappresentare. In gioco ci sono le sorti del Paese e il suo rilancio, possiamo e dobbiamo farcela. Ripartiamo da qui, dalla provincia di Teramo.

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