“Il nostro programma inizia dai cittadini e si sviluppa per i cittadini”, si legge in una nota. “Il nostro programma vede al centro il Bene Comune. Il nostro programma è figlio della nostra Costituzione. È per questo che l’imperativo che rivolgiamo per primi a noi stessi è: Come si diventa cittadini attivi, responsabili conoscitori dei valori della Costituzione e della Democrazia? Mettendoci al servizio delle donne e degli uomini di questo paese, dando ascolto ai loro bisogni, realizzando il sogno di una Comunità che vive nell’amore per il prossimo, nella pace e nella non violenza.
Il grande impegno che ci apprestiamo a mettere a disposizione a tutto il popolo di Nereto è quello di costruire un dialogo continuo, non ci interessano gli spot, non bastano più le manifestazioni d’occasione o le azioni di richiamo.
Insieme per Nereto non si è presentata per spacciare qualche piccola luce per una grande illuminazione, ma per curare ogni lumicino a crescere e diventare una risorsa del nostro paese: la forza del territorio sta nel sapere mettere insieme le sue risorse.
Bisogna essere onesti con i cittadini, essere non apparire, non spacciare lucciole per lanterne! Bisogna avere le competenze per dare alle cittadine e ai cittadini tutto il supporto che gli è dovuto, senza proclami e incensamenti: il lavoro di un Sindaco e della sua amministrazione non ha bisogno di applausi, deve servire la sua Comunità partendo dai più fragili, dando a tutti la possibilità di contribuire allo sviluppo e alla felicità del paese.
A Nereto c’è di nuovo bisogno di cultura, inclusione e cura dell’ambiente perché le neretesi e i neretesi godano i frutti del loro lavoro di tutti i giorni: noi siamo per premiare il lavoro di tutti, non per favorire il successo di pochi. Soddisfare i bisogni della popolazione è un diritto dei cittadini e un dovere dell’amministrazione, non un privilegio di pochi.
Per la cultura dell’integrazione e della sicurezza cancelli e recinzioni sono solo specchietti per le allodole, ci vuole impegno e sensibilizzazione quotidiani e programmatici. Per la cultura della memoria dell’antimafia e della battaglia civica non è sufficiente inaugurare un paio di strade della città. Per la cultura dell’antifascismo è necessario praticare ogni giorno l’omaggio a chi si è sacrificato per la nostra Repubblica libera, non solo una foto vicino a una statua, è necessario onorare le date della liberazione ogni giorno. Per la cultura della pace non basta una manifestazione in solitaria senza associazioni, movimenti e partiti.
Per la cultura, per il buon cambiamento, per un sano e nuovo sviluppo c’è bisogno di partecipazione! Ad oggi le neretesi e i neretesi si trovano come Diogene che gira con una lanterna in cerca dell’uomo.
(messaggio elettorale)