Nella seduta del Consiglio Comunale di Atri di ieri, 27 gennaio, si è discusso dell’avvio della messa in campo dell’idea di un progetto reale di fusione con altri Comuni limitrofi.
“In sostanza”, spiega in una nota il gruppo di consiglieri del M5s, Pd, Azione e Rinascimento Atriano, “si chiedeva ai consiglieri comunali, rappresentanti eletti di tutti i cittadini, di continuare un dialogo con i comuni limitrofi al fine di avviare un percorso di fusione tra questi, evidenziando che esistono solo lati positivi nell’attivarsi per la fusione con i comuni limitrofi”.
“Infatti”, proseguono, “una fusione tra comuni:
– consente una offerta di servizi qualitativamente superiore a quella attuale che va a migliorare soprattutto la situazione delle frazioni grazie ad una loro distribuzione omogenea su tutto il territorio;
– consente minori spese di struttura grazie allo sfruttamento delle economie di scala nei costi e nei tempi, con conseguenti maggiori risorse da dedicare per
i servizi ai cittadini e alle imprese;
– consente un incremento quantitativo (più ore) ed un miglioramento qualitativo (apertura in fasce orarie attualmente non coperte) del livello di accessibilità al pubblico dei servizi offerti;
– consente strategie di programmazione e sviluppo territoriale e urbanistico sovracomunale di area vasta e contestualmente lo sviluppo di politiche di marketing territoriale;
– prevede l’esenzione temporanea dal patto di stabilità con tutti i benefici che comporta alla collettività
– prevede importanti incentivi statali e regionali, con possibilità di realizzare investimenti in progettazione di nuove opere pubbliche e in manutenzione di quelle esistenti;
– infine, ma non ultimo, consente di avere un peso politico maggiore a livello regionale e nazionale”.
“La maggioranza ha votato contro”
“Contrariamente a quanto sempre sostenuto, sia sulla stampa che nel corso del tempo, (la fusione presente persino nel loro programma elettorale), la maggioranza, “guidata” dai pasdaran della involuzione, ha votato contro tale disinteressata proposta. Le motivazioni del diniego risultano inconsistenti e fanno riferimento ad un presunto errore di metodo nell’aver presentato il tema in Consiglio Comunale. Se non spetta alla politica guidare e far conoscere le soluzioni migliori per i propri cittadini, a chi spetta? Se non è la rappresentanza degli abitanti di un territorio a dover decidere se e come salvarlo, chi decide?”.
La minoranza composta da Paolo Basilico, Alfonso Prosperi, Franco Buccione, Giammarco Marcone e Ugo Giuliani ha votato a favore dell’o.d.g. ed è per l’avvio di una fusione con i Comuni limitrofi al punto che convergerà alle prossime elezioni amministrative sul punto.
“In sostanza l’Amministrazione di destra che ci sgoverna, vista la vicinanza delle amministrative, rifiuta l’unica speranza che ha il Comune di Atri di uscire dall’isolamento politico e amministrativo per tornare ad avere la giusta importanza nella salvaguardia dell’Ospedale e dei servizi che ancora per poco, rimarranno in Atri. Noi consiglieri di minoranza del Comune di Atri, lotteremo affinché almeno la speranza non venga negata da inopportune e contraddittorie prese di posizione contro Atri e i suoi cittadini”.
(foto di archivio)