“Se é vero – precisa l’associazione giuliese – che il web ha sdoganato tutte le dialettiche e che ognuno di noi può scegliere le parole da dire e soprattutto quelle da non dire, restano da capire alcune cose: Possono le parole definite ‘feroci’ essere in qualche modo “di reazione” ad un linguaggio altrettanto aggressivo e volgare? Quanto è sbilanciata la posizione del cittadino comune rispetto ad un amministratore, in questo caso addirittura il sindaco, sia economicamente che socialmente e psicologicamente?”
Il Cittadino Governante poi commenta anche la decisione di Costantini di “far credere che i risarcimenti derivanti dalle querele saranno tanti e verranno ‘devoluti al Comune’ per le opere pubbliche e il rifacimento di strade, assumendo le sembianze del benefattore del popolo e della città da un lato e minaccioso regnante dall’altro? a querela può essere una risposta alla critica politica, foss’anche colorita o eccessiva? Il primo cittadino é l’esempio. Il primo cittadino dà l’esempio”.
“Se si è arrivati a questo punto, cioé a querelare, sicuramente c’è qualcosa che non va nel rapporto tra il sindaco e i cittadini. In una società democratica un sindaco dovrebbe prestare ascolto a tutte le istanze provenienti dalla città e non essere colui che intimidisce a colpi di querela”, conclude l’associazione di cultura politica giuliese.