Giulianova. Continua a tenere banco la vicenda Daspo Urbano a Giulianova.
La misura per garantire maggiore sicurezza in città non piace proprio agli attivisti del Campetto Occupato in viale dello Splendore che hanno organizzato un evento, nella propria sede, il prossimo 15 novembre (alle ore 15) con l’Osservatorio Repressione.
Nel frattempo dopo l’episodio del giovane denunciato per una presunta aggressione in Municipio al sindaco, gli esponenti del Campetto Occupato hanno scritto, sulla propria pagina Facebook, la loro versione. “Partiamo dicendo che la giornata, per il ‘primo cittadino’ giuliese, non era iniziata nel migliore dei modi: già dal primo mattino, infatti, gli sono arrivate critiche per la sua partecipazione al convegno provinciale dell’ANPI, in cui, lui, si proprio lui, rivendicava l’antifascismo, i partigiani e la libertà.
Lui che, con la sua giunta sta varando leggi liberticide e si rifa alla peggior retorica autoritaria e repressiva… Poi nel pomeriggio è stato affisso fuori la Casa del Popolo uno striscione contro la decisione di mettere a pagamento il parcheggio dell’ospedale …. per combattere i ‘parcheggiatori abusivi’, dicono dal palazzo di città. Contro tale decisione noi, oltre lo striscione, avevamo scritto anche delle righe nel merito. Sempre nel pomeriggio, in Comune era previsto un incontro tra l’avvocato dello Sportello sociale (a nome degli inquilini) e l’amministrazione per quanto concerne la vicenda del condominio solidale. A tale incontro il sindaco neanche si è presentato ed ha lasciato andare la sua vice, il presidente del consiglio comunale e l’avvocato del comune. Ed anche a tale incontro, tanto per cambiare, l’amministrazione ha ribadito che a loro della vicenda non interessa e, se gli inquilini non se ne andranno, loro procederanno con gli sfratti. Dopo tale incontro, a quanto pare, vi è stato un vivace battibecco tra qualcuno ed il sindaco, che quindi era presente in Comune, ma non c’era per la questione del condomino solidale… A quanto pare, in questo scambio di battute, i toni si sarebbero alzati, fino ad arrivare, il ‘primo cittadino’, ad urlare che lui è ‘il signor sindaco’ e che vi sarà ‘tolleranza zero’. Una bella dimostrazione di machismo da parte sua (che contraddistingue la sua giunta, tra l’altro, con qualche esecrabile personaggio), proprio il giorno dopo che tutta la giunta si è mostrata in piazza contro la violenza sulle donne”.
Dopo l’episodio il sindaco avrebbe contattato le forze dell’ordine, denunciando l’aggressione. “Tant’è che in Comune sono arrivati vigili e carabinieri, ma non trovando nessuno, diverse volanti hanno girato per la città, ovviamente con insistenza fuori il Campetto Occupato, fermando persone a caso e chiedendo dove fosse tizio e dove fosse caio. Poi la sera lo sceriffo, sui social, ha fatto un lacrimevole post dicendo di essere stato minacciato, mettendo la foto di un nostro striscione, di due mesi fa, contro il Daspo Urbano. Striscione, tra l’altro, fatto subito rimuovere a suo tempo dal sindaco, tramite le forze dell’ordine (come, d’altrode, quello fuori il condominio solidale). Da qui la confusione sui giornali e la retorica su tale provvedimento che, come tutte le vicende politiche che riguardano questa amministrazione, vengono affrontate sul piano della repressione, dell’autoritarismo, della propaganda social. Senza entrare nelle problematiche o nel merito delle questioni. Ma lo faremo noi, come abbiamo fatto per tutte le altre situazioni che riguardano il sociale e la repressione in città”.
La precisazione si chiude con un duro monito al sindaco e alla sua giunta: “Se intendono usare ‘il pugno di ferro’, come dicono e come stanno facendo, nelle loro politiche e nelle loro azioni, che sappiano che, da che mondo è mondo, i pugni si danno e si prendono. E chi semina vento, raccoglie tempesta”.