Lo ha dichiarato il Gruppo attivisti M5S Giulianova, precisando che “i fatti contestati dall’accusa risalgono al 2011 quando Casini e Ferrante avrebbero distratto beni da una società, di cui il Ferrante era amministratore e liquidatore, attraverso tutta una serie di azioni, tra cui anche trasferimenti in denaro e un trasferimento gratuito di un contratto stipulato con la Regione Abruzzo a due società di proprietà di Casini”.
“I due – aggiunge – sono stati inabilitati per dieci anni dall’esercizio di imprese commerciali
e impossibilitati per la stessa durata a ricoprire incarichi direttivi nelle aziende ma, evidentemente, per il centrodestra queste sono note di merito: note talmente meritevoli che al centrodestra è parso opportuno garantire una poltrona di prestigio in uno degli Enti più importanti per la comunità giuliese e per la costa teramana. Inoltre, constatiamo come per la prima volta nella storia manchi nel CDA dell’Ente Porto una rappresentanza del mondo del mare e della pesca. Ricordiamo infatti che la marineria
rappresenta un ruolo cruciale nell’Ente sin dalla sua costituzione e che questo
comparto costituisce uno dei maggiori indotti della costa giuliese e teramana in
generale”.
Il M5S di Giulianova conclude contestando “queste scelte e continuerà sempre a
combattere per una politica diversa che restituisca trasparenza e dignità al nostro
territorio”.