Giulianova, lettera al Premier Conte del comitato per la salvaguardia dell’ospedale sulla costa

Nessuna bandiera ammainata. La battaglia del Comitato per la Salvaguardia dell’ospedale di Giulianova va avanti e riguarda la riorganizzazione della sanità in Abruzzo, in modo particolare in provincia di Teramo.

Dopo la raccolta nell’estate del 2017 di oltre 13mila firme, contro il rischio accorpamento di alcuni reparti che avrebbe decretato praticamente la chiusura definitiva dell’ospedale costiero di Giulianova, il comitato ha contribuito a frenare l’avanzata del piano di riorganizzazione sanitaria regionale che, nel teramano prevede la costruzione di un unico ospedale che debba servire tutta la provincia.

In occasione della visita del alla Piccola Opera Caritas, gli esponenti del movimento hanno consegnato al premier Giuseppe Conte una lettera con la quale spiega le ragioni sulla necessità di avere quanto meno due ospedali di primo livello. Uno appunto a Teramo, l’altro sulla costa a Giulianova, a servizio di un bacino molto ampio che conta circa 150mila residenti.

Popolazione che oltretutto triplica nel periodo estivo con l’arrivo dei turisti. I responsabili del comitato hanno assicurato che adesso inizia la seconda fase, dopo quella della raccolta di firme. Si lavorerà per mantenere alta l’attenzione su una riorganizzazione del piano sanitario regionale che non si basi sul bacino di voti delle diverse forze politiche, ma guardi in maniera concreta alle reali esigenze del territorio al fine di tutelare sotto tutti gli aspetti la salute e la sicurezza della popolazione.

E questo piano deve prevedere in provincia 2 strutture ospedaliere di primo livello. L’ospedale di Giulianova, oltre ad essere il riferimento di un’area vasta comprendente la fascia costiera provinciale e il primo interno, è anche sede della principale stazione ferroviaria provinciale e vi insistono, al pari di realtà confinanti e popolose come Roseto, molte scuole, attività commerciali e servizi che sono punti di riferimento per un’intera area.

Per questo motivo, anche durante tutto l’anno un ospedale in una posizione così strategica, non deve far fronte solo alla richiesta di un bacino di utenza stabilmente residente, ma anche di tutti coloro che per l’importanza dello stesso da un punto di vista turistico, commerciale e dei servizi, si trovino ad orbitare all’interno dell’area vasta. Insomma, l’ospedale di Giulianova non deve essere assolutamente declassato.

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