Con l’insediamento della nuova amministrazione guidata Costantini sarebbero state notate alcune difformità con tra gli importi attuali e quelli precedenti, per una cifra pari a circa 90mila euro.
Così il sindaco ha deciso di rivolgersi alla Corte dei Conti per la verifica delle indennità e per conoscere la procedura giusta nel caso in cui dovesse essere confermata l’istruttoria conclusa dalla segretaria comunale.
Sulla vicenda sono intenvenuti anche gli ex amministratori con una nota congiunta e firmata da Francesco Mastromauro, Gabriele Filipponi, Nausicaa Cameli, Nello Di Giacinto, Alfonso Vella, Nadia Ranalli, Archimede Forcellese, Fabrice Ruffini, Cristina Canzanese, Luciano Crescentini, Loris Vanni, Gian Luigi Core.
“È con vivo rammarico, anzitutto, avere appreso la questione – scrivono – dagli organi di informazione, peraltro con indicazioni imprecise che riteniamo abbiano generato l’opinione, del tutto sbagliata, di una nostra condotta tesa ad ottenere più di quanto dovuto. Va anzitutto precisato che l’applicazione delle misure delle indennità spettanti al Sindaco, agli Assessori e al Presidente del Consiglio Comunale, come pure dei gettoni di presenza dei consiglieri, viene effettuata direttamente dal Dirigente competente, con propria determinazione, così come prevede la normativa vigente. La Giunta, viceversa, è chiamata a deliberare solo in due casi. O quando riduce le indennità, come accaduto tra il 2014 e il 2018 durante la seconda Giunta Mastromauro con il taglio del 50% delle spettanze per creare il Fondo di Solidarietà sociale. Oppure nel caso in cui decida di aumentare le indennità. Caso, questo, verificatosi lo scorso 5 luglio con delibera n. 5 con la quale la Giunta Costantini ha ripristinato la indennità piena per Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio”.
“Se quindi errore c’è stato – aggiungono – nel calcolo delle indennità dal 2009 al termine del primo mandato, e per le quali siamo stati oltretutto assoggettati a maggiore tassazione, questo non è certo addebitabile alla Giunta. Altri organi non politici, evidentemente, avevano il compito di fissare l’entità delle indennità. Diverso il caso del secondo mandato Mastromauro, iniziato nel giugno 2014. In quel caso una delibera venne infatti adottata. Ed era precisamente la n. 131 del 26 giugno 2014 con la quale si creava il Fondo di solidarietà sociale diminuendo della metà le indennità. Delibera, quella, istruita dal Dirigente responsabile del servizio, che aveva dato parere tecnico favorevole, e munita di parere contabile favorevole da parte dell’altro Dirigente del settore finanziario. Il tutto sotto la supervisione del Segretario Generale dell’Ente cui spetta il compito di verificare la conformità degli atti alle leggi, allo Statuto e ai regolamenti. Da sottolineare comunque che tra il 2014 e il 2018 il taglio andava ad incidere su indennità che erano inferiori del 35% circa rispetto a quelle di cui gode l’attuale Giunta”.
“Ora l’intera questione, sempre da quanto apprendiamo dagli organi di informazione, è stata sottoposta dall’Amministrazione comunale all’attenzione della Corte dei Conti. Nel caso in cui venga accertata la presenza di un errore nell’entità delle indennità, sarebbe un fatto gravissimo. E di questo dovranno rispondere, trattandosi di danno erariale, coloro che lo hanno determinato. In tale evenienza è chiaro che noi saremmo parti lese insieme con il Comune”, conclude la nota.