L’associazione giuliese propone “di continuare a fornire a ogni singolo nucleo familiare l’opportuna assistenza (attraverso gli operatori dei servizi sociali), al fine di gestire la fase di transizione verso una diversa sistemazione, tenendo conto delle contingenti criticità di ciascuno; di assicurare agli inquilini, almeno fino alla prossima assegnazione degli alloggi popolari, che dovrebbe verificarsi all’inizio del prossimo anno, l’attuale sistemazione, verificando la possibilità di una rimodulazione del canone di affitto con la proprietà (l’attuale canone, che ammonta a 3000euro mensili, appare notevolmente sovradimensionato); di attuare al più presto, viste le numerose esigenze evidenziate dell’amministrazione stessa, quanto permesso ai Comuni dalla legge 167/72, che prevede la destinazione di quote per l’edilizia popolare nelle Zone C, quelle di espansione, come ad esempio quella prevista nel sub comparto di 60.000 mq appena a nord di via Montello, attualmente in discussione nella commissione urbanistica.In relazione alla conferenza stampa nella quale l’amministrazione comunale, attraverso il Sindaco Costantini ed il Vice Sindaco Albani, ha espresso la sua posizione in merito alla vicenda del ‘Condominio Solidale’, l’associazione auspica che i toni e le considerazioni che si esprimono in merito alle questioni riguardanti il sociale, che sempre implicano il coinvolgimento di uomini e donne in stato di difficoltà, non travalichino mai i confini dell’estremo rispetto e della vicinanza a chiunque esprima una fragilità e un bisogno”.
Sul terreno delle questioni sociali per il Cittadino Governante “occorre muoversi con la massima cura e attenzione, con la dovuta considerazione rispetto ai problemi reali di ogni singola persona, senza la facile tentazione di applicare il concetto manageriale di ‘priorità’: gli ultimi sono tali in ogni caso, non ci sono ultimi che lo siano meno degli altri. Riteniamo debba essere invece prioritario per tutti, amministrazione, opposizioni, forze politiche, per le tante associazioni operanti nel sociale e per ogni singolo cittadino, evitare che a Giulianova si inauguri una stagione, che purtroppo sembra invece già avviata a livello nazionale, sotto la spinta delle nuove destre, nella quale si possano considerare accettabili atteggiamenti di insofferenza, di fastidio, nei confronti di alcune categorie di portatori di bisogni e sofferenza, con l’unico esito di generare una guerra tra poveri che non fa che minare la tenuta sociale e, di conseguenza, le possibilità reali di intervento nei vari ambiti”.
“A partire dall’attuazione, in tempi brevi, degli annunciati patto di cittadinanza, visione integrata del sistema di welfare e istituzione del Tavolo Sociale, strumenti che tendono invece ad una coesione e corresponsabilizzazione di tutto il tessuto cittadino, siamo convinti che si potranno inaugurare, anche grazie e attraverso il nuovo Piano Sociale dell’Unione dei Comuni ‘Terre del sole’, che presto dovrà essere riformulato, percorsi significativi e capaci di rispondere a tutte le esigenze”, conclude l’associazione .