Lo ha organizzato il Comitato Intercomunale per la salvaguardia dell’ospedale costiero, con i suoi 13 mila iscritti, che ha ribadito la propria posizione, ovvero che il progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale debba inevitabilmente prevedere la presenza di 2 strutture ospedaliere di primo livello nella provincia di Teramo, uno a Giulianova che debba servire tutta la fascia costiera teramana e la prima fascia dei comuni interni, ovvero 60 km di costa e 155 mila residenti che nei periodi estivi aumentano vertiginosamente, e un nel comune capoluogo che serva la fascia interna , con la possibilità di ottenere un nosocomio di secondo livello in connessione funzionale con L’Aquila (come consentirebbe la vigente normativa nazionale ).
Il Comitato come condizione necessaria un piano di riordino del sistema sanitario regionale che non riguardi solo le strutture ospedaliere, ma anche i distretti sanitari di base, la loro dislocazione e le loro funzionalità, nonché una riflessione sul numero di Aziende Sanitarie Locali attualmente presenti nella nostra Regione (ben 4 per una popolazione di circa 1.300.000 abitanti); reputando quindi, s”cellerata e poco credibile la proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale avanzata dall’ ex governo regionale D’alfonso e dall’assessore alla sanità regionale Silvio Paolucci, i quali nel paventare preliminarmente l’ipotesi di un ospedale unico per la Provincia di Teramo , hanno poi lasciato in eredità un piano che preveda il mantenimento dei 3 ospedali sedi di Pronto Soccorso che vivono una situazione molto delicata , e 1 struttura di primo livello”.
Il Comitato quindi ha indetto un’assemblea pubblica che si terrà il 31 gennaio alle ore 18:30 nella sala Buozzi a Giulianova paese, al quale sono invitati tutti i candidati alla carica di presidente della giunta regionale, i candidati alla carica di consiglieri regionali presenti sul territorio e tutti i sindaci del comprensorio per ascoltare e capire, attraverso un dibattito aperto, in che modo le diverse ‘fazioni’ politiche hanno intenzione di riorganizzare la rete ospedaliera in Abruzzo e in che modo hanno altresì intenzione di rilanciare la sanità regionale portata ormai al collasso dalla mala gestione dei governi precedenti.
Il dibattito, come premesso, sarà pubblico in quanto il Comitato intercomunale per la salvaguardia dell’ospedale costiero si definisce “l’unico organo apartitico che attua a tutti gli effetti una forma di democrazia diretta che dà la parola al popolo e non promuove iniziative a nome di una lista o di un partito politico, ma lo fa a nome e per conto dei suoi 13 mila iscritti, di conseguenza il comitato non deve e non ha bisogno di fare nessun tipo di campagna elettorale e non deve mettere in scena nessuna passerella politica”.
Pertanto, l’invito è esteso anche e soprattutto, a tutta la cittadinanza in quanto verrà dato modo d’intervenire a chiunque voglia prendere parola, confrontandosi civilmente e democraticamente con tutti i presenti.