Giulianova. “Simone Paesani ha sbagliato ed ha fatto la cosa più adeguata. Si è dimesso! Non ha compreso che, chi sta nelle istituzioni, deve avere, prima di ogni altro cittadino, un comportamento consono. Tanto più in un Consiglio Comunale come quello di Giulianova, luogo, che per decenni, si è distinto per la qualità della politica. Ciò in coincidenza di una data estremamente importante per tutti gli italiani”.
E’ il commento al caso Paesani della lista di maggioranza ‘Al Centro della Città’, precisando che “tutti siamo parte di questa data e non soltanto uno schieramento, come qualche volta è parso di capire. Solidarietà piena alle associazioni che oggi rappresentano donne e uomini che raggiunsero questo traguardo dal nome libertà. Tuttavia azzarda confusione chi vuole accostare questo grande giorno ad un semplice gesto simbolico quale quello della consegna della fascia di Sindaco alla Madonna dello Splendore. La laicità dello Stato è ben altra cosa rispetto ad una strumentale presa di distanza da simboli e riferimenti religiosi. La laicità dello Stato fu il frutto, semmai, di splendido equilibrio tra le forze democratiche che scrissero la Costituzione Ma, aldilà dell’appunto, questa offerta simbolica miete così tanto fastidio ?”
“In verità l’obiettivo che si nasconde dietro una polemica che agita solo gli animi, riguarda il giovane Sindaco, che fa tanto; si muove, offre la sua costante presenza; è a disposizione di tutti i cittadini. Sembra somigliare proprio a quei sindaci della sinistra giuliese che, tramite la propria passione, hanno aiutato la nostra cittadina a crescere. Mancava da tanto tempo un capo dell’Amministrazione che dedicasse l’intera giornata a Giulianova. Ben venga l’opposizione perché averla significa essere controllati per non sbagliare e fare meglio per il territorio. Lasciamo in pace, però, i gesti innocui, rivolti non solo a chi crede, ma a chi crede che la tradizione della Madonna e di Bertoldino, in qualche modo, sia una sorta di nume tutelare, anche riparatrice nei confronti del malcapitato contadino il quale, non creduto dai giuliesi, fu selvaggiamente picchiato”.
“Semmai dovesse persistere la seccatura verso questo gesto, che si faccia un corteo e si vada a riprenderla, la fascia. E’ ancora lì, sull’altare, dove ogni giorno vengono ricordati anche i martiri per la libertà”, conclude la lista ‘Al Centro della Città’.