Giulianova. “Tardive e indicative di una grave ammissione di colpa sono le dichiarazioni del sindaco Mastromauro sul mancato riversamento negli anni delle somme TEFA alla Provincia di Teramo“.
Inizia così la controreplica del consigliere di Giulianova Rinasce, Gianluca Antelli, sottolineando “come la voragine economica che si prospetta per il comune di Giulianova, sollevata agli onori della pubblica opinione grazie all’attenta attività politica del gruppo che rappresento in consiglio comunale, derubricata dal sindaco a semplice debito sfugge dall’inquadramento giuridico che della stessa ne vuole dare l’amministrazione. Infatti, è evidente ai più, che la fattispecie sarebbe di ben altro tenore. Si sarebbe in presenza di un ammanco (parrebbe addirittura molto superiore rispetto a quanto prospettato di settecentomila euro) che l’Ente comunale non ha maturato come generico debito alla stregua di quelli recentemente riconosciuti a seguito di espropri degli anni passati”.
Quindi per il consigliere di Giulianova Rinasce “il ruolo del Comune, come imposto dalla legge doveva essere solo quello di mero riscossore per conto della Provincia, non potendo assolutamente trattenere presso di sé gli introiti del Tributo TEFA avendo questo l’obbligo giuridico di riversarli senza indugio nelle casse Provinciali. Parrebbe, quindi, che negli anni che vanno dal 2013 a tutt’oggi il comune di Giulianova avrebbe praticato una indebita appropriazione di somme non sue.
Sprezzanti sono le parole del sindaco che rivendica di avere sempre rispettato il patto di stabilità se si mettono in relazione con il fatto che proprio quel rispetto del patto potrebbe essere stato possibile anche grazie a ‘iniezioni’ di liquidità altrui. Ebbene, posto che gli organi competenti avranno tempo e modo per valutare la bontà delle giustificazioni dell’amministrazione comunale, in attesa di risposte ufficiali alle nostre domande nella sede del Consiglio comunale, due considerazioni sono dovute in conclusione alla collettività giuliese”.
Antelli vuole sapere come ha speso il Comune di Giulianova quelle somme vincolate dalla legge e non riversate dal 2012 all’Ente Provincia di Teramo e poi solleva il dubbio che il debito possa pesare sulla prossima maggioranza: “se il piano di rientro prospettato dall’amministrazione, frutto della fantasia di qualche alchimista contabile, trovasse fondamento nella realtà, significherebbe che a pagare lo sconto di tale procedura di dilazione nei prossimi anni, quantizzabile in quasi un milione di euro, graverebbe necessariamente sui futuri amministratori a riprova, ancora una volta, del grado di irresponsabilità di chi si appresta a lasciare a discapito del futuro della Città”.