Ipotesi che potrebbe sfumare solo in caso di primarie, considerato che i dem non hanno ancora trovato quella “sintesi” tanto cercata con i due candidati civici Giovanni Cavallari e Gianguido D’Alberto. “Il Partito Democratico, a seguito della riunione di giovedì scorso, ha ribadito la volontà di giungere alla costruzione di un’ampia e credibile alleanza tra le forze alternative alla ex maggioranza in Comune, in vista delle prossime amministrative. Il progetto di riannodare i fili del rapporto con le forze autenticamente democratiche, progressiste e civiche deve però tenere conto della necessità di accelerare i tempi, tanto più che oggi il Ministero dell’Interno ha fissato la data delle elezioni amministrative al 10 giugno”.
“Per questo il Partito Democratico invita le altre forze in campo, partiti politici storici e nuove esperienze civiche, entro la prossima settimana, alla formazione di un tavolo politico capace di fare sintesi tra le varie posizioni, per definire il perimetro della coalizione per le Amministrative 2018 e l’indicazione di un candidato sindaco autorevole e condiviso. Il Partito Democratico ribadisce di voler considerare laicamente tutte le proposte che verranno avanzate per raggiungere questo traguardo, compreso il già avanzato proposito di ricorso allo svolgimento di elezioni primarie interne alla coalizione (da tenersi entro e non oltre la metà del mese di aprile), per la selezione del candidato sindaco, ipotesi per la quale si sono già registrate concrete aperture da parte dei potenziali alleati”.
“Riteniamo, però, che in ragione della ristrettezza dei tempi e del rispetto delle disponibilità già manifestate, la nostra volontà inclusiva non debba divenire l’alibi per trascinare stancamente la discussione, per chi auspica, più o meno velatamente, un improbabile intervento esterno o ancora peggio, per chi ritiene di ottenere vantaggi strategici da tattiche temporeggiatrici – prosegue la nota dem – Dobbiamo fare presto, ma è necessario fare bene. Lo dobbiamo in primis a chi ha già pubblicamente manifestato la propria volontà di aprire un dialogo costruttivo con noi, ma soprattutto ai cittadini teramani.In un momento in cui le divisioni interne del centrodestra si manifestano in tutta la loro drammaticità ed emerge nel campo avversario come non basti una foglia di fico, come l’indicazione di un nome meno legato alle logiche dell’ultima amministrazione, a garantire gli accordi personali che hanno tristemente caratterizzato il modello Teramo, riteniamo che l’occasione di restituire questa città ai teramani, debba necessariamente passare per l’unità del campo di centrosinistra, di cui come Partito Democratico ci sentiamo di doverci far carico per primi”.