Emiliano Di Matteo, per 5 anni, è rimasto fermo ai box. Ora, però, riparte con rinnovati stimoli. Dalla sua terra, la Val Vibrata, con la giusta dose di esperienza, anche metabolizzata nel periodo di pausa, ma con lo sguardo allargato all’intera provincia.
Da quelle che sono le criticità del territorio (sanità, viabilità, ma non solo) a quelle che possono essere le soluzioni necessarie in questo momento storico.
E lo fa con la Lega di Matteo Salvini. Formazione che lo ha visto militante prima di essere candidato alle regionali del 10 febbraio.
“L’impegno amministrativo del passato”, sottolinea Emiliano Di Matteo, tra un impegno elettorale e l’altro, ” rappresenta un valore al quale si lega l’entusiasmo per una nuova avventura con la Lega, che rappresenta un modello di efficienza amministrativa in alcune realtà italiane. Io penso che il modello di riferimento debba essere quello, con le politiche che Matteo Salvini spinge a livello nazionale. Dalla sicurezza ai veri bisogni ed esigenze dei cittadini”.
Emiliano Di Matteo ha le idee chiare su quelle che sono le leve attorno alle quali indirizzare le politiche territoriali e regionali. Sanità, viabilità, sicurezza, efficienza dei servizi, sistema turistico. Temi attorno ai quali dispensa delle pillole.
” La sanità teramana vive un momento complicato”, sottolinea, ” con strutture periferiche depotenziate e un sistema di mobilità passiva verso le Marche e fuori provincia. Sono conti salati che l’azienda sanitaria deve pagare e che al contrario, potrebbero essere reinvestiti per potenziare i servizi e non sovraccaricare l’ospedale di Teramo. Sarebbe un’operazione di risparmio e di efficienza. Ospedale unico? Questo è un percorso avviato, ma nel frattempo bisogna gestire l’attualità e garantire efficienze alle strutture periferiche. Dare risposte ai cittadini, ma anche agli ospiti estivi con ospedali che in estate convivono con accorpamenti di reparti e difficoltà di vario genere”.
Nel “manifesto” elettorale di Emiliano Di Matteo trovano spazio poi valutazioni sul sistema turistico, sulla viabilità e sulla riforma della polizia locale. ” Il tema della sicurezza” dice, ” non è certo confinato alle sole realtà metropolitane, ma anche nei piccoli centri e l’impegno dovrà necessariamente indirizzato anche in questa direzione”.
Di Matteo non dimentica di fare un passaggio anche su quella che è l’eredità che lascia il centrosinistra. ” Viviamo una campagna elettorale”, prosegue, ” nella quale la Regione sembra non essere stata amministrata da nessuno negli ultimi 5 anni. C’è chi nasconde il simbolo del Pd e chi come Legnini non fa riferimenti al passato. Tutti si sganciano dall’ex governatore D’Alfonso, che ha preferito andare a Roma, lasciando però ostaggio gli abruzzesi delle sue strategie e con una sorta di commissariamento che va avanti da mesi. Di sicuro ci sono delle situazioni da cambiare su alcune scelte amministrative fatte nel corso degli ultimi anni.
Il cavallo di battaglia. Nel tour elettorale, Emiliano Di Matteo rivendica con orgoglio la vicenda dei vitalizi e della sua rinuncia fatta 5 anni fa. ” La politica deve sempre dare l’esempio” chiosa, ” e quando 5 anni fa fu approvata la legge in Regione, che posticipava i suoi effetti, ha rinunciato da subito al vitalizio. Non è una medaglia certo, ma un esempio che chi amministra deve sempre dare, quando poi dall’altra, a volte, si cercano sacrifici ai cittadini”.
(messaggio elettorale)