“Questa situazione è molto simile per certi versi al caso della Wash Italia di Nereto”, sottolinea Tribuiani, “perché quando viene messa a repentaglio la salute dei cittadini, nella fattispecie sia quelli delle province di Teramo e Ascoli la situazione è davvero preoccupante. A tal proposito alla manifestazione del 4 luglio scorso a Colonnella, se da un lato è stata importante e indispensabile la presenza del consigliere regionale PD Dino Pepe che ha coinvolto sia l’Arta nel monitoraggio della situazione che il consigliere marchigiano di Italia Viva Fabio Urbinati, dall’altra è inspiegabile l’assenza e il totale disinteresse del Sottosegretario D’Annuntiis, del Sindaco di Colonnella Pollastrelli, e di tutta la sua giunta. Probabilmente questo è un problema solo dei cittadini e non della politica di centrodestra”.
“Noi pensiamo, invece, che la strada giusta per risolvere questo problema che da oltre otto anni attanaglia questo territorio, sia quello di mobilitare tutti i Sindaci della Val Vibrata e quindi l’Unione dei Comuni, di appoggiare il comitato “Basta puzza” di Colonnella e di coinvolgere qualsiasi forza politica abbia come interesse primario la salute dei cittadini.
I partiti di minoranza del Comune di Colonnella, il comitato “Basta puzza” e le varie associazioni createsi nelle Marche, a tal proposito hanno già fornito una “corposa” documentazione, dove vengono segnati gli orari sia notturni che diurni nelle quali i miasmi sono insopportabili, specie in estate dove non si è liberi a casa propria di godere degli spazi esterni. Tutto ciò è pazzesco, senza tralasciare il fatto che Colonnella, Martinsicuro e Controguerra sono paesi che vivono nel periodo estivo di turismo e che quindi avranno un danno d’immagine non indifferente.
Si deve trovare urgentemente una soluzione, assicurando a tutti i cittadini un’aria respirabile e salubre e l’indiscussa libertà di vivere serenamente i propri spazi all’aria aperta, cosa che adesso in certi momenti del giorno è impossibile”.
Nel frattempo, proprio negli ultimi giorni l’Arta ha iniziato alcune attività di monitoraggio, come anticipato di recente, e stessa operazione è perseguita dall’agenzia regionale di tutela ambientale delle Marche.