Colonnella, armi alla polizia locale. La posizione del sindaco sul referendum

Colonnella. “Qui non si tratta di un referendum sulle armi. Ma di dotare la polizia locale di strumenti di sicurezza. E il datore di lavoro, lo prevede la legge, deve assicurare tutte i dispositivi di sicurezza ai propri lavoratori”.

 

E’ un passaggio, chiaro quello che usa Biagio Massi, sindaco di Colonnella, a margine della nascita del comitato che lavorerà per chiedere il referendum consultivo sul regolamento, approvato di recente in consiglio comunale, di dotare le pistole agli agenti della polizia locale. “Mi hanno accusato di essere uno sceriffo, un pistolero”, aggiunge Massi, “ ma sono un democratico e se saranno raccolte le firme previste (un terzo degli aventi diritto al voto, 1117 firme, ndr), “ organizzeremo il referendum con il relativo regolamento e ci rimetteremo alla volontà della cittadinanza.

 

Cittadini che devono però sapere che il referendum creerà spaccature, divisioni e sottrarrà tempo e risorse a quelle sono le attività amministrative”. Il comitato promotore del referendum, da lunedì 23 gennaio, inizierà a raccogliere le firme e avrannos ei mesi di tempo per raggiungere il cosiddetto quorum previsto dallo statuto comunale. Il sindaco ripete un concetto: “ la nostra scelta è stata quella di portare sicurezza ai lavoratori, a padri di famiglia, che devono lavorare in sicurezza in situazioni particolari”. Il sindaco porta l’esempio di possibili sgomberi.

Esito del referendum. Il percorso è solo agli inizi, ma Massi guarda già al futuro. “Saranno i colonnellesi a decidere e noi ci rimetteremo alla loro volontà”, aggiunge. “Certo che non ci dimetteremo perché lo dice il consigliere Forlì. Al quale ricordo che sono stato io il primo a dire che il 71% dei cittadini non ci ha votato, ma questo non significa che la legge non ci dia il diritto e il dovere di governare questo paese”.

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