Che fine ha fatto la casa famiglia di Villa Rosa? L’interrogativo di Città Attiva

Martinsicuro. Che fine ha fatto la casa famiglia che doveva entrare in funzione a Villa Rosa, nei locali che in passato ospitava la scuola nella zona di Campo Casone?

 

A rilanciare il tema, sul tappeto da tempo, è il gruppo consiliare che fa capo a Città Attiva e nello specifico la precedente giunta comunale guidata da Paolo Camaioni. ” La vicenda”, si legge in una nota, “non fa che confermare la nostra idea sulla differenza di forze che l’attuale amministrazione riesce a mettere in campo, solo per continuare a mantenere stabile il castello di carta messo in piedi fin dalla campagna elettorale.

 

Grandi sforzi iniziali nel fare proclami sulle priorità da seguire, dalla realizzazione dell’ascensore negli uffici dei Servizi Sociali, alla creazione di fantasiose consulte permanenti, per arrivare alla stesura di un Piano Sociale, sempre chiesto a gran voce dai banchi della minoranza dall’attuale assessore al ramo, al pronto collaudo ed assegnazione tramite gara della struttura in questione destinata ad ospitare una casa famiglia per minorenni con genitori. Tutti aspetti che, in considerazione della grande liquidità di cui si sono trovati a disporre all’indomani dell’insediamento grazie al buon lavoro della nostra amministrazione avrebbero potute essere realizzate in pochi mesi”.

 

Il caso della casa famiglia. “Dispiace solo che, alla fine, a pagarne le conseguenze sono e saranno sempre i cittadini di Martinsicuro e Villa Rosa”, prosegue il gruppo di Città Attiva.

“Ormai, abbiamo letto troppe volte sulla stampa dell’interesse ad assegnare quella struttura e non vedendo atti a riprova di tale volontà, c’è da pensare che alla fine l’interesse sia allungare i tempi in modo da poter ottenere qualche risultato da potersi giocare, ancora fresco, per la prossima tornata elettorale, contando sempre sulla buona fede dei cittadini che magari non terranno conto del danno subito per gli anni persi per la negligenza di chi amministra, ma noi restiamo sempre quelli che siamo e confidiamo in uno scatto di orgoglio personale che porti chi amministra oggi la nostra città a pensare, una volta tanto, al bene della comunità e non al solito ritorno d’immagine”.

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