Cermignano. Terremoto nell’ultima seduta consiliare del comune di Cermignano, durante la quale il Sindaco “ha cercato di mettere il bavaglio al consigliere Febo Di Berardo, confermando di quale pasta sia fatto: persona allergica alle critiche”, usando le parole dello stesso consigliere comunale.
“Durante la discussione di un punto all’ordine del giorno, il Sindaco intimava, telefono alla mano, che l’intervento del Consigliere durasse solo cinque minuti. Addirittura lo stesso scandiva i minuti intimando al Consigliere che se avesse continuato oltre il tempo stabilito dal Sindaco, lo avrebbe fatto uscire dall’aula. Questo atteggiamento era anche discriminatorio nei confronti del Consigliere Di Berardo visto che ad altri venivano invece concessi 25 minuti per il proprio intervento”, si continua a leggere nella nota.
“Tale disparità di trattamento non era mai avvenuta prima e forse le motivazioni di tale atteggiamento sono da ricercarsi nella natura del provvedimento che si stava discutendo, ossia della sdemanializzazione di un’area presentata dall’ex Sindaco di Cermignano Aldino Del Cane. Tale provvedimento, presentato per ben tre volte in Consiglio comunale, è stato già nelle precedenti sedute rinviato per le numerose anomalie riscontrate, tra l’altro evidenziate anche dall’allora Segretaria comunale attraverso una dettagliata relazione. Il provvedimento, riproposto per la terza volta in Consiglio, non solo presentava le stesse criticità già sollevate nei Consigli precedenti e per questo rinviato, ma gli atti depositati presso la segreteria erano incompleti e le planimetrie allegate non erano rispondenti alla realtà. Normale che il Consigliere Di Berardo volesse illustrare e argomentare tutte le anomalie rilevate.
Il comportamento del Sindaco non solo è ingiustificabile ed inaccettabile ma nello stesso dimostra anche di non essere a conoscenza di quanto riportato nel “Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale”, relativamente alla durata degli interventi e lo si invita pertanto ad applicarsi nella lettura, prima di operare in spregio alle disposizioni regolamentari e statuarie vigenti e pronunciarsi su questioni su cui non ha dimestichezza. Il provvedimento è stato comunque rinviato e con estremo orgoglio rivendico che anche questa volta si è riusciti ad evitare che l’interesse privato prevarichi sull’interesse pubblico”, ha chiosato Di Berardo.