Rispedite al mittente le accuse di “ricerca di visibilità” e di “diffondere false notizie”, aggiungendo: “Non ho bisogno di rendermi visibile in quanto ho un contatto quotidiano con la comunità avendo residenza e domicilio a Bellante, al contrario di Melchiorre che vive altrove e non è conosciuto ai più. Come candidato sindaco con la lista Rialziamo Bellante non sono certamente un ‘sedicente capo’. Melchiorre evidentemente ha memoria corta se dimentica che negli anni ‘90 entrambi militavamo nello stesso Partito politico di centro, ora scomparso, Melchiorre assessore e io capogruppo. Nella tornata successiva Melchiorre non venne nemmeno rieletto”.
Il canditato di Rialziamo Bellante sottolinea come nelle dichiarazioni di Melchiorre “si evince una nemmeno velata diffida che sicuramente non mi spaventa affatto, anzi mi carica ancora di più. Melchiorre nell’articolo mi accusa di diffondere false notizie. Il sindaco vuole spiegare quali sarebbero?”.
Ricorda quindi, tra le sue ultime segnalazioni, “di aver chiesto di posticipare il pagamento della Tari; di aver detto che il Comune di Bellante ha bisogno di un sintetico non su un campo di calcetto, ma su uno stadio; di aver denunciato la mancanza di controllo all’ingresso del Comune in piena pandemia; di aver denunciato la presenza di ghiaccio nella Piazza principale di Bellante dopo gli avvisi della Protezione Civile”.
“Una campagna elettorale non può basarsi su offese alla persona che possono costituire un boomerang per chi le diffonde”, conclude Pizii.