Lo ha dichiarato la coalizione a sostegno di William Di Marco, aggiungendo che “sfortunatamente per Nugnes, il Pd è uscito maldestramente allo scoperto, svelando le carte di un accordo che ormai è palese. Del resto con un posto in Giunta per Di Girolamo si aprirebbero le porte in Consiglio anche per il suo fedele vicesindaco Simone Tacchetti. E così Nugnes, dopo aver imbarcato Enio Pavone e tre consiglieri di suo riferimento, adesso ha bisogno anche del Pd e del suo 5% di voti. Già perchè tanto ha rimediato il Partito democratico alle ultime amministrative con 800 preferenze su una platea di 14mila votanti. Segno che il civismo di Nugnes scricchiola, così come vacilla la sua immagine di uomo ‘nuovo’, dopo che tutti lo hanno visto nei giorni scorsi recarsi in Comune con Enio Pavone per prendere possesso degli uffici prima ancora che vincere un ballottaggio. Un atteggiamento presuntuoso oltre che mancante del garbo istituzionale che ci si aspetta da un candidato sindaco. Ma adesso abbiamo capito. Luì sì che si sentiva al riparo con accordi trasversali con il Pd, e con altri pezzi del centrosinistra”.
“Peccato per lui – aggiungono -, che i rosetani abbiano dimostrato voglia di cambiamento nei confronti della passata amministrazione e lo dimostreranno quando rimanderanno a casa Mario Nugnes perchè rappresenta solo e soltanto l’avatar di Giulio Sottanelli e la sua testa d’ariete per far tornare ad avere un futuro politico all’ex deputato in Regione con il centrosinistra. Ringraziamo comunque Nugnes e il Pd rosetano per questo autogol che ci consente di far capire, per loro stessa ammissione, che l’eventuale Giunta Nugnes sarà una marmellata politica stantia e indigesta poiché mette insieme Sottanelli, Pavone, Di Girolamo, oltre a figure riferibili al passato”.
Alla faccia dell’uomo nuovo e un grande bocca al lupo va invece ad Angelo Marcone: sarà dura sostenere di essere il giovane controcorrente e libero, sedendo accanto a quel Di Girolamo che ha contestato per 5 anni”, concludono i partiti di centrodestra.