Atri. “Mentre si lotta per sconfiggere il Covid, mentre tante famiglie sono sole con il proprio dolore e con l’ansia per le cure che tardano, per il lavoro perduto o reso precario, mentre chiediamo un Consiglio Comunale Straordinario che si occupi della Sanità, ebbene c’è qualcuno il cui unico obiettivo è occupare il posto che gli è sfuggito all’ASP 2 ‘nei minuti di recupero della partita’”. Così, in una nota, il circolo del Pd Atri che punta il dito prima contro la Lega e poi contro Fratelli d’Italia.
“Questa città è ormai colonizzata dalla Lega che parla con dichiarazioni gravissime, per bocca del Commissario provinciale Gianfranco Giuliante. Parla di procedure giuridicamente inesistenti e che lambiscono profili di natura penale, di “sceneggiata”, di “caporali di giornata” e di “sindrome di Napoleone”. Cerchiamo allora di riassumere di cosa sono stati capaci in questo periodo. Hanno nominato un Commissario al Consorzio Piomba-Fino, tale Caruso di Tortoreto. Risultato? Nomina contestata al TAR. Rimosso. Ad aprile e maggio l’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì e il Consigliere regionale Emiliano Di Matteo promettono grandi risarcimenti al P.O. di Atri sia in termini economici che di personale. Risultato? Perse le tracce di soldi, personale e anche dei due di cui sopra. Tutto questo nel silenzio assordante e colpevole del Sindaco di Atri, del Presidente del Consiglio Comunale di Atri Cristina Forcella rappresentante della Lega in seno al Consiglio”.
E ancora: “cosa dire dell’immobilismo di Fratelli d’Italia, pronta ad agitare qualunque tipo di pericolo quando è all’opposizione ma solerte servitore politico una volta in maggioranza.
La misura è più che colma e i danni arrecati sin qui alla città sono davvero troppi. Ah, no. Mancava la nomina all’ASP2 in effetti a rendere ancor più manifesta non solo l’incapacità di mettere in piedi uno straccio di azione politica a favore della cittadinanza, ma anche l’assoluto talento nel riuscire a sbagliare tutto quello (poco) fatto finora. Attendiamo con ansia che, anche solo fortunosamente, ne azzecchino una. Almeno una”.