Atri. “L’utilizzo improprio e non sempre funzionale dei sistemi di videosorveglianza può portare a delle diseconomie che originano da un inappropriato investimento di risorse pubbliche da parte di Enti locali, da una non costante corrispondenza alle effettive esigenze di sicurezza del territorio o da una scelta errata della soluzione tecnologica adottata”.
Secondo il gruppo politico Atri in Azione sarebbe il caso dei sistemi di videosorveglianza della città ducale, impianti che, “sin dalla prima installazione, anno 2011, vuoi per una errata installazione, vuoi per una mancata manutenzione nel corso degli anni, non hanno mai adempiuto completamente alla loro funzione”.
“In questi giorni leggiamo dall’albo pretorio del Comune di Atri che, con delibera n.179 del 25 Novembre 2020, la Giunta del Comune di Atri ha approvato il Progetto Definitivo Esecutivo dell’opera denominata “ Potenziamento impianto videosorveglianza ”, e che per il suddetto intervento l’Amministrazione prevede un finanziamento di € 30.000,00 attraverso un mutuo da contrarre con la Cassa Depositi e Prestiti. Una Circolare del Ministero degli Interni datata 11 Settembre 2020 avente in oggetto: << Decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14 recante “ Disposizioni urgenti in materia di sicurezza della città”, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile, n. 4. Patti per l’attuazione delle sicurezza urbana e installazione di sistemi di videosorveglianza >>, indica, tra gli strumenti privilegiati per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, la installazione di sistemi di videosorveglianza. Per la realizzazione di tali impianti da parte dei Comuni, il Ministero degli Interni, con la legge del 1 Dicembre 2018 n. 132, per l’anno 2020 ha autorizzato la spesa di 17 milioni di euro e con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in data 27 Maggio 2020, sono stati definiti le modalità di presentazione delle richieste di ammissione ai suddetti finanziamenti”, spiega Atri in Azione.
E ancora: “Tra i requisiti fissati dall’art. 2 del citato provvedimento si stabilisce che i Comuni che possono accedere all’erogazione del finanziamento sono coloro che, nell’ambito dei “patti” sulla sicurezza stipulati con i Prefetti, come previsto dall’art. 5, 1° comma della legge 18/04/2017, n.48, hanno individuato l’installazione di sistemi di videosorveglianza come prioritario obiettivo per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, in determinate zone del territorio comunale o infra-comunale; che il tracciato di progetto dell’impianto non si sovrapponga con quelli già precedentemente realizzati con finanziamenti comunitari, statali, regionali o provinciali, concessi o erogati negli ultimi cinque anni. Il termine per la presentazione da parte dei Comuni alla Prefettura competente per la richiesta di ammissione alle risorse era fissato per il 15 Ottobre 2020”.
“Come Atri in Azione”, scrive il coordinatore cittadino Michele Capanna Piscè, “viste le problematiche che in questi anni si sono verificati con i punti di videosorveglianza presenti, pensiamo sarebbe stato opportuno, da parte dell’Amministrazione, cogliere l’opportunità di poter usufruire di tali finanziamenti, non solo per riuscire ad avere una qualità migliore del sistema presente, ma potenziare e installarne di nuove in tutte quelle zone del territorio di Atri Capoluogo, nelle zone più popolose della Città – Via Finocchi, Viale Risorgimento, Viale Aldo Moro e Colle della Giustizia – dove in questi ultimi anni le abitazioni lì presenti sono state vittime di numerosi furti – e anche nelle Frazioni e inoltre, altro aspetto importante, per non far gravare la maggior parte dei costi sul bilancio comunale”.
“Il tema della Sicurezza per noi di Atri in Azione è un pensiero forte e predominante. Lo stesso che vogliamo rivolgere alle istituzioni presenti nella nostra Città”.