Alba Adriatica. “Siamo stati accusati di aver adombrato sospetti, operato in malafede e in modo irresponsabile e speculativo. La nostra unica colpa, invece, è stata quella di aver raccontato la verità attenendoci scrupolosamente su come si sono svolti i fatti e astenendoci da ogni interpretazione”.
Inizia così una nota diffusa dal gruppo consiliare Città Viva sulla questione mascherine, nata nel corso dell’ultima seduta dell’assise civica e poi proseguita a colpi di comunicati stampa.
“Chi specula è il sindaco che dovrebbe farsi un esame di coscienza”, si legge ancora, “in quanto è cosa nota che solitamente chi vuol fare beneficenza sincera la fa in forma anonima e non annunciandola alla cittadinanza come è avvenuto per le indennità di giunta del mese di aprile devolute per la solidarietà alimentare. Potremmo anche essere d’accordo sul fatto che la proposta d’acquisto delle mascherine sia stata fatta in modo informale e verbale, ma non lo siamo sul fatto che sia stata inoltrata casualmente e tardivamente.
È stata infatti formulata in modo dettagliato e circostanziato dal consigliere Marconi durante una riunione in comune il 1 aprile, mentre la determina per l’acquisto porta la data del 10 aprile. L’Amministrazione, quindi, avrebbe avuto ben 9 giorni di tempo per optare per un’offerta più bassa del 30% e, quindi, più vantaggiosa. Questi sono i fatti e non speculazioni irresponsabili”.