Roseto, il delirio della Lega: accuse a Recchiuti per la sconfitta del centro destra. Ma gli errori sono tutti del Carroccio

La sconfitta del centro destra a Roseto brucia. E brucia tanto soprattutto alla Lega. Se da un lato Fratelli d’Italia ha comunque riscosso un consenso interessante, eleggendo il giovane consigliere Francesco Di Giuseppe, il più votato tra le liste del centro destra (ma non solo), dall’altro ha sancito la sconfitta del partito di Matteo Salvini perché il proprio deputato che era capolista, l’onorevole Giuseppe Bellachioma, non siederà sui banchi dell’assise civica.

La Lega in queste ultime ore, con alcuni propri esponenti regionali, è andata a caccia di un capro espiatorio per giustificare la sconfitta. E avrebbe individuato in Alessandro Recchiuti, ex consigliere comunale, che da più parti già un anno fa veniva indicato come possibile candidato sindaco per il centro destra rosetano, il responsabile di questa sconfitta.

Il leader dell’associazione Il Punto, che si è sgretolata questa estate prima ancora che iniziasse la campagna elettorale, avrebbe il dito puntato contro perché improvvisamente, secondo i leghisti, si sarebbe fatto da parte, si sarebbe insomma tirato indietro lasciando il centro destra senza una figura forte per la scesa in campo in queste elezioni che hanno decretato il successo netto dell’ampio movimento civico del nuovo sindaco Mario Nugnes.

Evidentemente in casa Lega ci si è dimenticati in fretta che nei confronti di Recchiuti è stato messo in atto un falso corteggiamento, che l’unico partito della coalizione del centro destra disposto a puntare tutto sul fondatore de Il Punto è stato Fratelli d’Italia. Recchiuti ha atteso durante tutta la primavera un confronto con i vertici della Lega e con gli altri esponenti del centrodestra.

L’investitura a candidato sindaco della coalizione, al di là di fatue promesse non è mai arrivata. Tanto è vero che alla fine anche i consiglieri di opposizione Enio Pavone e Angelo Marcone hanno criticato il centro destra. Pavone lo aveva definito un contenitore vuoto. Cosa ancora più grave è che quella stessa Lega che oggi prova ad addossare a Recchiuti le responsabilità della sconfitta, aveva definito il leader de Il Punto isterico e presuntuoso, di fatto costringendo lo stesso Recchiuti a prendere una decisione, quella di abbandonare definitivamente il progetto del centro destra.

La Lega, che a Roseto non ha neppure una segreteria organizzata, farebbe bene a riflettere al suo interno su questa sconfitta per aver perso del tempo, per non essere stata in grado di scegliere un candidato sindaco con largo anticipo battendo gli avversari sul tempo, per aver poi ripiegato sul professor William Di Marco, persona stimatissima e per bene ma distante dagli schemi dei partiti. La sconfitta elettorale di Roseto ha altre origini, e di certo non si chiama Alessandro Recchiuti.

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