Atri. “Come avevamo promesso nell’Assemblea Pubblica di inizio settembre, la raccolta firme a sostegno del nostro documento tecnico a salvaguardia del Punto Nascita è stata imponente e senza sosta, cercando la massima adesione dei cittadini del territorio interessato ed evitando il coinvolgimento della politica. In questo modo abbiamo raggiunto la straordinaria cifra di oltre 15mila firme a sostegno del nostro documento, che evidenzia non solo l’importanza strategica del Punto Nascita di Atri nel territorio provinciale, ma anche la sussistenza di tutti i requisiti previsti dal Decreto Fazio ed ulteriormente tutti gli alti standard qualitativi e di professionalità caratterizzanti i reparti di Neonatologia e Pediatria dell’Ospedale San Liberatore di Atri”. Lo hanno dichiarato, attraverso una nota, il Comitato “Il San Liberatore non si tocca”, rappresentato da Pierfrancesco Macera, Gianpiero Reitano, Roberto Marchione, e dal “Comitato Difesa Ospedale”, promosso da Mario Marchese.
“Una battaglia che come avevamo preventivato non si è rilevata puramente campanilistica, ciò testimoniato dal fatto che oltre alle 4mila sottoscrizioni provenienti da Atri, circa 6mila sono giunte dalle vicine Silvi, Pineto e Roseto e circa 2mila dal territorio pescarese; inoltre numerose sottoscrizioni sono giunte anche da tutto il resto del territorio teramano”. Aggiungono i due Comitati, precisando che “con questa battaglia i cittadini hanno voluto lanciare un forte segnale a tutta la politica, sia quella di centrodestra sia quella di centrosinistra, che nel corso degli ultimi anni non ha mai considerato l’importanza del Punto Nascita dell’Ospedale San Liberatore di Atri, non ponendo in essere alcuna azione a tutela e salvaguardia di questo reparto preferendo investire su altre realtà. Ora verrà dato risalto e ulteriore forza alla voce e alle firme dei cittadini, consegnando questo documento ai vertici delle Istituzioni politiche Regionali e Locali, sperando che tale azione verrà presa in piena considerazione dalle stesse al fine di scongiurare la chiusura del Punto Nascita atriano. Se questo non dovesse essere sufficiente, siamo pronti ad andare avanti con manifestazioni di protesta in quanto riteniamo inaccettabile che la politica possa voltare le spalle alle richieste avanzate da oltre 15mila persone, molte più di quelle che hanno dato sostegno nelle scorse elezioni regionali al candidato più votato; con questo risultato emerge palesemente che il politico più importante della Regione Abruzzo è innegabilmente il cittadino, e la politica – conclude la nota – dovrà per forza prenderne atto”.