Silvi. “Il sindaco ritiri le deleghe ai consiglieri comunali” . A chiederlo sono i consiglieri comunali di minoranza (Ferruccio Benvenuti di Forza Italia, Michele Cassone e Enzo D’Isidoro di Silvi Bellissima, Luciana Di Marco NCD e Enrico Marini e Alessandro Valleriani di Uniti per Silvi) e il Presidente dell’Associazione Silvi Citta Nuova, Anna Paola Mazzone che tutti insieme hanno presentato un esposto al primo cittadino di Silvi, Francesco Comignani, al Segretario Comunale, Federico Cuccolini, e al Prefetto di Teramo.
Secondo quanto denunciato dalla minoranza “il sindaco, con proprio decreto, ha conferito a tutti i consiglieri comunali di maggioranza deleghe relativi ad incarichi ben precisi, andando contro ogni previsione di legge e contro la giurisprudenza”. Infatti, come dichiara la minoranza, “il consigliere non può essere chiamato a gestire direttamente un settore dell’amministrazione per conto del Sindaco perché si troverebbe contemporaneamente nella posizione di controllato (in quanto consigliere delegato) e di controllore (in quanto consigliere)”.
Nello specifico si farebbe riferimento al decreto legislativo 267 del 2000 (il Testo Unico degli Enti Locali) che distingue le funzioni spettanti agli organi di governo dell’ente locale attribuendo al consiglio comunale la funzione di indirizzo e controllo politico – amministrativo (articolo 42), alla giunta principalmente compiti di collaborazione con il sindaco nella gestione del comune ( articolo 48) e al sindaco la responsabilità e la rappresentanza dell’ente (articolo 50).
In pratica un consigliere di maggioranza non potrebbe ricevere nessuna delega, perché consiglio comunale e giunta sono organi completamenti diversi; anche se, come specificano nel loro esposto, “è possibile assegnare compiti diversi per una organizzazione di lavoro interna alla maggioranza ma mai come funzione di rappresentanza esterna, cosa che invece si è verificata da quanto si evince da numerosi atti dei consiglieri delegati e riportati anche dalla stampa locale.”
A ciò si aggiunga che, considerata l’intervenuta abrogazione della legge n. 142/1990 ad opera dell’articolo 274 del T.U.O.E.L., a mente dell’articolo 28 dello Statuto comunale, il Sindaco può esclusivamente conferire agli assessori l’esercizio delle funzioni ad esso attribuite.
Insomma, per i consiglieri di opposizione “il sindaco deve subito ritirare l’atto in quanto illegittimo e perché comporterebbe comunque altre forme di illegittimità perché vale il principio supportato anche dalla giurisprudenza di mantenere separate le funzioni di indirizzo affidate al consiglio e quelle esecutive riservate alla giunta”.