Giulianova. Numerosi cittadini hanno partecipato all’assemblea del quartiere Annunziata ieri sera nella sala del Centro Socio Culturale in via dei pioppi. Presenti tra gli altri il sindaco Mastromauro, gli assessori Ruffini, Di Giacinto, Verdecchia, il presidente di Giulianova patrimonio Di Giambattista e alcuni consiglieri di maggioranza e minoranza.
Al primo punto all’ordine del giorno la proposta di cambio dell’articolo n. 1 del regolamento del verde pubblico che vieta la potatura degli alberi sani. Solo quelli secchi o che impediscono la visuale di segnali stradali possono essere tagliati o potati. Vicino la scuola materna dell’Annunziata esiste un bellissimo parco di pini (sani) ma con la chioma così pesante da far inclinare gli alberi fino a farli cadere. Per impedire uno scempio continuo sarebbe opportuno potare i rami.
“L’assessore Ruffini – spiega Patrizia Casaccia, presidente del Comitato Quartiere Annunziata – ha portato ad esempio una situazione creatasi all’interno di un parco di Giulianova paese dove si è potuto procedere alla potatura, senza il rispetto dell’articolo 1 del Regolamento, in quanto le piante erano pericolose. Questo sta a dimostrare che le situazioni vanno analizzate secondo le varie problematiche e, quindi, agire di conseguenza. Si è anche stabilito di rivedere il regolamento con l’ausilio di esperti. Il problema principale è quello dato dalle radici dei pini che si trovano sui marciapiedi e che a volte entrano fino dentro i recinti delle case insinuandosi nei condotti dell’acqua. Il Sindaco ha dichiarato che questo tipo di problema è su tutta Giulianova e che per mettere ripario a ciò si dovrebbe spendere oltre un milione di euro. Come primo intervento, per un costo di 100mila euro si è scelta via Treviso che appare la più impraticabile vista anche la vicinanza con il palazzetto dello sport. Altri interventi si faranno nel corso degli anni ma non a breve periodo e questo non per incuria ma per mancanza di fondi”.
Durante l’assemblea sono stati affrontati altri temi come la TARI e la TASI, e “di gravi attriti sociali che esistono in alcune palazzine dell’Ater. Una difficile convivenza, incuria nel trattare la cosa pubblica e mancanza di pagamenti delle spese condominiali, occupazioni improprie. Il sindaco – precisa Patrizia Casaccia – ha dichiarato che in caso di mancato pagamento si può ricorrere allo strumento dello sfratto. Ha chiesto al comandante della polizia Municipale, presente in assemblea, di mettere in atto tutte le pratiche necessarie per l’accertamento di quanto espresso in assemblea. Si è anche proposto di presentare in Consiglio regionale una variazione alla legge 96 del 1996 che indica la procedura per la compilazione delle graduatorie degli alloggi popolari. La prossima assemblea – conclude la presidente – si terrà i primi di dicembre per aggiornamenti sugli argomenti esposti e per nuove proposte”.