Teramo, Rifondazione ricorda il sacrificio del partigiano comunista Ercole Vincenzo Orsini

Teramo. Il Circolo di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea ricorda il sacrificio del partigiano teramano Ercole Vincenzo Orsini, in occasione del 77° anniversario del suo assassinio.

“Onoriamo la memoria dell’eroe partigiano comunista Ercole Vincenzo Orsini, Medaglia d’Oro della Resistenza, ucciso dai fascisti a Montorio al Vomano il 13 dicembre 1943”, si legge nella nota firmata da Mirko De Berardinis, Segretario cittadino PRC – SE Teramo e dal Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Circolo di Teramo “E.V.Orsini – R.Di Giovannantonio”.

“Orsini fu uno dei più strenui oppositori del fascismo nel Teramano. Durante il ventennio fascista, attivo nelle file del Partito Comunista, trasformò la sua bottega artigiana di ebanista e liutaio in via Paladini a Teramo nella sede clandestina di incontro degli antifascisti e dei democratici teramani. Ciò gli valse persecuzioni ed arresti, che non servirono però a dissuaderlo dall’operare contro il regime. Dopo l’8 settembre 1943, Orsini prese parte alla guerra di liberazione e fu tra gli animatori dell’epica Battaglia di Bosco Martese, il primo scontro in campo aperto della Resistenza Italiana contro i nazi-fascisti, avvenuto il 25 settembre 1943 sulle montagne teramane. In seguito costituì un “comitato segreto d’azione” e una banda partigiana. Fu ucciso dai fascisti a Montorio al Vomano e il suo corpo martoriato venne esposto per giorni al pubblico ludibrio nelle vie del paese”.

Rifondazione Comunista ricorda “la straordinaria figura del comunista Ercole Vincenzo Orsini, al quale è cointitolato il Circolo di Teramo del PRC sin dalla sua fondazione nel 1991, insieme con l’esemplare Romolo Di Giovannantonio. Non dimentichiamo il sacrificio dei gloriosi partigiani e dei combattenti nella lotta di liberazione dal nazi-fascismo e continueremo ad onorarne la memoria per trasmettere i loro valori alle nuove generazioni. Il loro esempio sia da monito alle forze politiche che nel settembre 2019 hanno approvato al Parlamento Europeo la vergognosa risoluzione che equipara il comunismo al nazi-fascismo: un’ignominia che calpesta la storia e conferma l’anticomunismo imperante nelle destre e in molti rappresentanti del pensiero “democratico” liberista e capitalista”.

 

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