Roseto, lavori in ritardo nelle scuole: in via Veronese turni pomeridiani

scuola-veronesi-rosetoRoseto. “L’amministrazione comunale ed in particolare gli assessori delegati Fornaciari e Recchiuti dovrebbero prestare più attenzione alla cura degli edifici scolastici comunali ed alla tempistica con la quale intervenire”.

Lo ha dichiarato il PD Roseto, spiegando che “i genitori ed i bambini, infatti, subiscono forti disagi a causa di ritardi e scelte intempestive. Non è un caso che i bambini di San Lucia vadano a scuola nei locali posti in via Piemonte dal momento che la giunta ha deliberato i lavori di sistemazione del tetto della scuola di San Lucia il 10 settembre, il giorno prima del ritorno in classe mentre i lavori di sistemazione della scuola di Montepagano sono stati deliberati l’11 settembre, giorno dell’apertura dell’anno scolastico. Particolare attenzione meritano i lavori di ampliamento con la costruzione di due aule in via Veronese. L’amministrazione in pompa magna aveva promesso che i ragazzi al rientro dalle vacanze avrebbero trovato le due aule pronte; invece a malapena i lavori sono iniziati creando disagi a famiglie ed alunni costretti a turni pomeridiani come succedeva nel secolo scorso. Come al solito l’amministrazione cerca un alibi puntando il dito contro il governo centrale che non ha concesso il finanziamento ma omette di dire che lo sblocca Italia non prevede finanziamenti per ampliare gli edifici scolastici ma solo la loro ristrutturazione e messa in sicurezza. Se la maggioranza, invece di chiudersi a riccio, avesse accolto la proposta di delibera di consiglio dell’opposizione, nel novembre scorso, che prevedeva l’utilizzo del 15% dei proventi della farmacia comunale o le somme accantonate in bilancio per l’adeguamento della palazzina sequestrata ai rom ora non avremmo questi problemi. Invece si è perso tempo inutilmente dal momento che, con mesi di ritardo però, l’amministrazione ha deciso di attingere da quei fondi”.

Il PD la definisce “una gestione sicuramente ‘leggera’ che dimostra l’inadeguatezza degli assessori preposti e dell’intera maggioranza nel gestire la cosa pubblica.  Meno proclami ed annunci e, possibilmente, più fatti concreti. I cittadini sono stufi di adempiere solo ai lori doveri (sempre maggiori tributi comunali). Vogliono anche rispettati i loro diritti”.

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