Roseto. “Si attendeva da tempo la risposta dell’amministrazione di Roseto sulla demolizione di Villa Paris ma quel che è emerso non ha fatto altro che aumentare i dubbi con una serie di presunte contraddizioni fra quanto dichiarato dal comune e quel dichiarato dalla soprintendenza”.
Ha commentato il candidato sindaco della sinistra rosetana, Marco Borgatti, spiegando che “il Comune nella replica definisce Villa Paris come una vecchia casa DEL 1930 senza nessun pregio, mentre il soprintendente dei beni culturali per l’Abruzzo ha si dichiarato che l’area non è sottoposta a vincolo ma, testualmente, che “L’immobile è parte integrante della storia di Roseto … prodotto finale di quella felice stagione architettonica, a cavallo tra la fine del secolo XIX e inizio XX” di “indubbio valore storico,architettonico e paesaggistico”. Colgo l’occasione per ricordare alla giunta che il comune di Rosburgo fu spostato da Montepagano alla marina nel 1927. Inoltre il Comune afferma che il villino non appare nelle schede del 2001 sui beni di interesse storico e testimoniale segnalate dal Prof. Nigro nella sua proposta di variante al PRG, mentre la soprintendenza indica una scheda specifica , la n° 6 , riportandone testualmente la dicitura “Villino con torretta … situata anch’essa sulla ss16 ad angolo con la strada che costituiva l’accesso principale alla fornace Diodoro”. Il nodo della discordia che non è stato approfondito è sull’applicazione del LR 49 2012, altrimenti noto come piano casa”.
Borgatti sottolinea che “il comune afferma semplicemente che è applicabile in quanto non c’è interesse testimoniale mentre la soprintendenza afferma con stupore : “ il valore del complesso … risulta riconosciuto dal PRG vigente … che lo ha incluso nella sottozona F2” verde privato vincolato per la quale … le norme tecniche non prevedono la possibilità di totale demolizione … ma solo il restauro …” ancora il soprintendente afferma che “ “LR 492012 … è stata emanata ai fini ai fini della promozione e riqualificazione delle aree degradate (art 1 c. 1). Ma non è tutto. Intanto sul sito del SITAP (vedi foto a destra) l’area interessata pare sia sotto la ex-legge 1497/39 di interesse paesaggistico, che non vincola l’edificio, ma si presume faccia cadere la teoria dell’area degradata. Su questo aspetto è opportuno che il soprintendente valuti opportunamente. Esiste però un precedente a Roseto per una struttura che doveva essere abbattuta in una zona F2 “Verde privato vincolato”, la stessa zona dell’attuale Villa Paris. La sentenza del Tar Abruzzo n. 004482009 parla chiaro. Al privato non è stato concesso l’abbattimento, o meglio, non è stato accolto il suo ricorso all’atto del dirigente che non permetteva l’abbattimento. Il PRG vigente di Roseto afferma che nelle zone F2, zona in cui è edificata Villa Paris,sono consentiti solo interventi di restauro , così come riscontrato dal TAR, ed è stato specificato dal tribunale amministrativo che secondo il dpr 3802001 una demolizione e ricostruzione è ammessa solo se il nuovo manufatto non si discosti dal precedente per volumetria e sagoma. Lascio ai pareri degli esperti e dei cittadini valutare se la sagoma e forma sono ripresi nel nuovo progetto”.
A questo punto il candidato sindaco della sinistra rosetana invierà “la sentenza , la nota dei Beni Culturali e la risposta del comune al prefetto, alla senatrice Puppato e all’onorevole Melilla ed al Ministero per avere un parere sull’operazione. Non ho mezzi e competenze necessari e mi limiterò a chiedere alle autorità se tutto questo, alla luce di questo giudizio del TAR, è oggi possibile. A livello politico posso solo affermare che difendere Villa Paris non significa infangare Roseto ma difenderla. Io e molti altri ‘qualcuno’ sono disposti a lottare per Roseto. L’unico dispiacere è – conclude Borgatti – non aver il comune dalla parte dei cittadini”.
Sulla Villa Paris la risposta di Italia Nostra dopo la conferenza stampa del Sindaco di Roseto
In riferimento all’oggetto, questa Sezione, in data 09.07.2014, con propria nota n. 33/2014, metteva in evidenza come un tabellone pubblicitario nello spazio verde occupato dalla indicata villa pubblicizzasse la prossima realizzazione di “appartamenti signorili”.
Alla predetta nota abbiamo avuto il gradito riscontro della Sopraintendenza, a cui la presente è pure indirizzata, con la quale, in sostanza, l’Amministrazione comunale di Roseto degli Abruzzi veniva invitata a “verificare innanzitutto con ulteriore approfondimento istruttorio se il procedimento in oggetto riguardante il complesso immobiliare di Villa Paris, con demolizione totale dell’attuale fabbricato, alla luce degli atti di governo del Comune …, sia ammissibile dal punto di vista giuridico; ed inoltre al fine di tutelare il patrimonio storico, architettonico e paesaggistico del territorio di Roseto degtli Abruzzi …, e di evitare un ulteriore impoverimento dello stesso, di rivedere l’applicazione della L.R. n. 49/12, legge, che si ricorda, è stata emanata ai fini della promozione della riqualificazione delle aree degradate (art. 1 c. 1) e non, al contrario, per l’alterazione di ambiti dotati per le loro caratteristiche fisiche e paesaggistiche di notevole qualità”.
Dal quotidiano “Il Centro”, nell’edizione del 18.09.2014, apprendiamo che il Sindaco, con una conferenza stampa, presente il dirigente del Settore Urbanistico, dott. Patacchini, avrebbe dichiarato che “Villa Paris può essere demolita”.
Alla luce di quanto sopra, chiediamo al Dirigente che ha la competenza all’emanazione dell’eventuale autorizzazione a costruire di sapere:
1) in che modo intenda superare le numerose, puntuali e competenti argomentazioni messe in evidenza dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, per il tramite della propria Sopraintendenza;
2) in che modo, in particolare, intenda considerare inapplicabile la previsione delle norme tecniche del vigente P.R.G. del Comune di Roseto, relativamente alla “sottozona F2: Verde privato vincolato” nella quale insiste la costruzione in parola. Relativamente a questo ultimo proposito, riteniamo che questa normativa non possa essere assolutamente disattesa, anche in ragione dell’art. 2, comma 8, lett. c), della L.R. n. 49 del 15.10.2012.
Si chiede, pertanto, al Dirigente del Comune di Roseto degli Abruzzi, dott. Patacchini, un immediato riscontro alla presente e, a tutti gli altri Enti ed Autorità in indirizzo, di valutare con il consueto scrupolo le nostre osservazioni onde evitare che un importante edificio, facente parte con il suo parco del patrimonio architettonico, storico e ambientale del Comune di Roseto degli Abruzzi, possa essere completamente distrutto e andare definitivamente perduto.
Si ringrazia per l’attenzione e si inviano distinti saluti.
Atri, 19 settembre 2014
Il Presidente
Domenico Zenobio
(la lettera, oltre al destinatario dott. Lorenzo Patacchini, è stata inviata, con gli allegati, all’Assessore all’Urbanistica della Regione Abruzzo, alla Sopraintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo, all’Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo, ecc…, ecc…)
Franco Sbrolla