Atri. “Il Sindaco di Atri, con il recente articolo delle antenne in Via dei Sanniti, ha cercato di distrarre l’attenzione dei lettori spostando la questione sul comportamento del Consigliere Basilico per l’accesso ad atti riguardanti il pagamento delle forniture di energia elettrica”, scrive il consigliere di Abruzzo Civico, Paolo Basilico.
“Visto che l’argomento è di estremo interesse, tanto da invogliare il Sindaco a parlarne anche sugli organi di stampa, vogliamo tornarci sopra e cogliere questa opportunità per far conoscere ai cittadini i contorni di una vicenda che, fino a tale intervento, era rimasta circoscritta nell’alveo di uno scambio di lettere riservate, avuto in qualità di Consigliere Comunale con il Sindaco e in funzionari dell’Ente. Lo scorso anno, a seguito dei molteplici interventi di pubblica illuminazione effettuati sul territorio comunale e della gestione affidata alla ditta Ottima, venne chiesto al Comune di Atri, per una verifica dei costi, l’elenco delle spese sostenute per le forniture di energia elettrica nel periodo dal 2009 al 2019. Il Comune ha fornito quanto richiesto indicando per ciascuna Azienda le somme pagate, senza però specificare se erano costi sostenuti per le sole forniture o anche per interessi maturati per tardivo pagamento”.
“Il dubbio sorse quando a novembre 2019 venne pubblicata all’albo pretorio una Deliberazione della Giunta con la quale si autorizzava il conferimento di un incarico ad un legale per un contenzioso riguardante rate non saldate relative ad un accordo stragiudiziale, intervenuto tra il Comune ed Enel Energia S.p.a., per il mancato pagamento di un considerevole importo di fatture di energie elettrica ed interessi maturati nel periodo 2016/2017. Successivamente, ad aprile 2020, la Giunta Municipale ha definito la vicenda con un atto di transazione che a tutt’oggi, seppur richiesto unitamente al parere del Revisore del Conto, non è stato ancora trasmesso”.
L’intento del Consigliere Basilico era, ed è ancora oggi, “di capire se gli importi comunicati dal Comune di Atri riguardano solo ed esclusivamente il costo delle forniture oppure se negli anni passati vi erano state altre situazioni di mancato/tardivo pagamento di fatture con la maturazione di ulteriori interessi. Non c’è stata alcuna risposta, o meglio, la risposta è arrivata, indirettamente, a dimostrazione che i dubbi erano fondati. Difatti lo scorso mese di maggio la Giunta ha autorizzato un altro incarico legale per opporsi ad un Decreto ingiuntivo riguardante, anche questa volta, il mancato/tardivo pagamento di fatture della ditta HERA COMM per fornitura di energia elettrica nel periodo 2017/2018 di un consistente importo e la maturazione di ulteriori interessi. L’argomento è stato poi sottoposto all’esame del Consiglio Comunale convocato per il 21 luglio scorso, probabilmente per chiudere anche questa vicenda con un accordo transattivo, ma la proposta inserita all’ordine del giorno è stata stranamente ritirata”.
“Ad oggi”, conclude il consigliere Basilico, “rimangono ancora molte domande in attesa di risposta e, tra queste, in particolare: perché il Comune di Atri non ha pagato o ha pagato in ritardo i consumi di energia elettrica, consentendo la maturazione di rilevanti spese per interessi? Come sono state utilizzate le somme per tali oneri di spesa? A quanto ammontano per il periodo dal 2009 al 2019 i costi per interessi moratori, spese legali, etc. conseguenziali al mancato/tardivo pagamento delle fatture per la fornitura di energia elettrica?”.
In attesa di una risposta, il Consigliere Basilico fa sapere di aver investito della questione anche “il Revisore del Conto a cui è stato formalmente chiesto di effettuare le opportune verifiche ed acquisire la documentazione non fornita. Restiamo in paziente attesa. Il Sindaco, piuttosto che infierire immotivatamente sul comportamento “capriccioso” del Consigliere Basilico che pone delle ovvie domande, dovrebbe essere il primo a verificare ed accertare se ci sono state delle incongruenze nella gestione della spesa per porvi rimedio al più presto. Una conduzione più attenta ed oculata delle spese comunali eviterebbe lo sperpero di denaro pubblico e, come nel caso che ci occupa, il pagamento di rilevanti somme per interessi moratori, etc. che, invece, potrebbero essere destinate ad altri interventi utili per la collettività”.