Il capogruppo regionale del Pd Sandro Mariani, interviene sulla questione dei fondi ex PAIN, rassicurando i cittadini teramani sull’intervento di riqualificazione promesso per il Castello Della Monica (destinatario di due milion di euro per la riqualificazione). “La questione della revoca dei finanziamenti – afferma Mariani – sollevata proprio stamattina in Consiglio Comunale, è stata ampiamente spiegata. È stato un atto dovuto a seguito del parere della Direzione, che ha sollevato una mancata ottemperanza ai criteri di programmazione del CIPE”.
Quello che in maniera “innocente” potrebbe sembrare un criterio egualitario, di distribuzione dei fondi tra le quattro province abruzzesi, in realtà poteva rendere tendenzialmente impugnabile l’atto e dunque annullabile. “Questo non significa – chiarisce Mariani – che il Castello Della Monica non sia tra le priorità strategiche da reinserire nella programmazione per la distribuzione di questi fondi residuali.” Il Presidente D’Alfonso ha già dichiarato il proprio impegno a deliberare entro 30 giorni dalla revoca, dunque entro il prossimo 8 agosto, la nuova programmazione secondo i criteri della delibera CIPE, al fine di rendere effettivamente utilizzabili questi soldi. “Il mio impegno personale – continua Mariani – sarà affinché il progetto presentato dal comune di Teramo, sia tra le priorità per la nostra città e dunque venga rifinanziato con il nuovo atto, certi della correttezza della procedura amministrativa. Il sindaco può stare tranquillo che le istanze di Teramo sono già presenti all’Emiciclo e verranno considerate come prioritarie nella nuova assegnazione.”
“Fondi mai esistiti”. E’ duro invece l’intervento di Manola Di Pasquale, del Partito Democratico di Teramo, che si scaglia contro l’amministrazione regionale (ex) e comunale del centrodestra: “Il finanziamento di € 2.114.494,00 che la Regione avrebbe concesso per la ristrutturazione e gestione del Castello Della Monica durante l’amministrazione Chiodi è soltanto un bluff che il sindaco ed dei suoi amici politici di centro destra hanno raccontato alla città di Teramo durante la campagna elettorale per ottenere un immeritato consenso – ha affermato la Di Pasquale – In cinque anni di amministrazione regionale e comunale il centro destra si è totalmente disinteressato del Castello della Monica; soltanto nel mese di marzo 2014 alle porte delle campagna elettorale, avendo notizia di un residuo di fondi PAR – FSC di complessivi €16.918.000,00, inutilizzato dal 2012 per incapacità amministrativa, i vari Venturoni&Brucchi hanno pensato bene di spacchettare questi fondi in parti uguali tra le quattro province mediante un mero criterio matematico. A Teramo dunque spettavano, secondo tale inesistente criterio € 4.255.494,00 che sarebbero dovuti andare a finanziare alcuni interventi trai i quali la ristrutturazione del Castello della Monica, assieme alla costituzione, dentro il parco della scienza, addirittura di un museo del “gatto” per il quale veniva richiesto un contributo di € 50.000. Il mero criterio di divisione matematica, per attribuzioni dei finanziamenti collegati ai PAR . FSC , non “esiste”; il CIPE finanzia i progetti soltanto dietro presentazione di una reale piattaforma programmatica che risponde alla concrete esigenze che provengono dal territorio”; piattaforma programmatica non predisposta La delibera di giunta del 31 marzo 2014 che prevedeva il finanziamento, non è stato altro che un atto di sapore elettorale, privo di qualsiasi fondamento amministrativo e finanziario. Un chiaro inganno – conclude la Di Pasquale – privo di forma e di sostanza, per il quale il nuovo governo regionale ha dovuto procedere nell’annullamento per autotutela al fine di non perdere definitivamente i finanziamenti. Ahinoi il finanziamento per il Castello della Monica realmente non è mai esistito: questa è l’unica verità”.