Il parlamentare M5s, ad aprile 2019, chiese alla società che gestisce l’acqua della provincia di Teramo i registri giornalieri di conduzione del potabilizzatore di Montorio e l’elenco di chi custodiva l’impianto. La Ruzzo Reti, resasi subito disponibile, fornì al deputato una descrizione dettagliata dell’impianto, di come era organizzato il personale e di come venivano gestiti i controlli. Oltre ai nominativi delle guardie che, per tutela della privacy, erano stati oscurati. Motivo per cui l’Onorevole Berardini fece ricorso al Tar.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo ha sentenziato che il ricorso del parlamentare è infondato.
Le spese saranno compensate tra le parti e quindi, in sostanza, saranno a carico dei teramani.