Pineto. “E così dopo la mala gestio delle spiagge libere e del mercato cittadino, tocca ai Progetti di Utilità Collettiva rimanere in balia dell’inerzia e inconcludenza degli amministratori pinetesi”. A dirlo i consiglieri comunali del M5s, Filippo Da Fiume e Silvia Mazzocchetti.
“I PUC costituiscono uno degli aspetti più importanti del nuovo istituto del Reddito di Cittadinanza, poiché costituiscono il momento di scambio tra il percettore del sussidio e lo stato, quest’ultimo, in cambio di un sostegno economico al reddito, chiede al percettore la partecipazione ad un progetto di utilità collettiva presso il proprio comune di residenza, per un massimo di 16 ore settimanali”, spiegano i consiglieri.
“In poche parole come avveniva un tempo con i lavoratori posti in mobilità che venivano impiegati
in lavori socialmente utili in attesa di un’occupazione stabile. Simil cosa con i PUC se non fosse che è il comune di residenza stesso il titolare ex lege dei PUC; sta al comune infatti progettarli e realizzarli nei diversi ambiti sociali, culturali, ambientali, formativi, in modo da chiamare i beneficiari a parteciparvi. E qui casca l’asino”.
“A Pineto quali sono i Progetti di utilità Collettivi in corso di attuazione o quanto meno già approvato in attesa di implementazione?”. È questo il contenuto di un’interrogazione a prima firma Silvia Mazzocchetti, durante lo scorso consiglio comunale.
“La risposta offerta dall’assessore Illuminati non poteva che essere la solita e cioè che non è stato elaborato ancora nessun progetto.E intanto il tempo passa e il territorio continua a soffrire di carenze. Ma questa volta non si venisse a parlare di carenza di personale visto che, come riferito dall’assessore stesso, i percettori del Reddito di Cittadinanza a Pineto sono ben 175, in buona parte, fino a prova contraria, impiegabili sul territorio”.
E ancora: “L’assessore alle politiche sociali rispondendo all’interrogazione confonde persino la disposizione normativa che estende la sospensione degli obblighi di due mesi arrivando fino al 18 luglio, credendo che ad essere sospesi siano i progetti e la possibilità di impiego dei percettori del RdC, mentre la normativa, chiara a riguardo, dice ben altro. Certo l’emergenza Covid ha bloccato l’operatività degli uffici coinvolti nella gestione, ma spettava agli amministratori in carica ideare e realizzare i progetti in modo da essere pronti ad impiegare tale forza lavoro sul territorio pinetese il prima possibile. E invece non ci resta che constatare che anche questa chance sfuggirà ai pinetesi, ormai rassegnati ad una politica fatta di decisioni non prese ed occasioni mancate”.