La situazione finanziaria, strutturale e amministrativa delle Province al vaglio della Regione. Nel corso del primo incontro con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, riunione definita da Valter Catarra “pienamente soddisfacente e molto operativa” è stata rappresentata una situazione decisamente complessa in una fase istituzionale particolarmente confusa. In particolare, i quattro Presidenti di Provincia, hanno presentato alla Regione “il conto” dei crediti vantati dagli enti locali verso la Regione: le risorse della manutenzione ordinaria delle strade, quelle per l’edilizia scolastica, quelle per il trasporto disabili per citare le voci di spesa di servizi essenziali e sensibili.
“D’Alfonso ha riunito attorno al tavolo i dirigenti regionali e buona parte della Giunta – spiega Catarra – ponendo le condizioni per un confronto totalmente operativo. Ci ha chiesto una dettagliata e rigorosa perizia di spesa su tutti i servizi in sofferenza. A mia volta ho convocato per martedì e mercoledi prossimo una riunione con direttore, dirigenti e assessori per procedere celermente a formulare l’elenco delle priorità. In seguito, ci ha assicurato D’Alfonso, ci si occuperà della partita relativa a funzioni e dipendenti”
Intanto con una nota ufficiale, il Ministro alle autonomie locali, Maria Carmela Lanzetta, invita le Province a garantire quelle “le funzioni che nell’ambito del processo di riordino sono attribuite alle Province”, raccomandando “l’adozione di ogni iniziativa atta a preservare la piena operatività delle strutture e la continuità dei servizi”.
“Una raccomandazione paradossale e contraddittoria perché continuare ad assicurare i servizi con l’ulteriore taglio agli enti locali contenuto nel D.L. 66 è circostanza impossibile visto che già ora non sappiamo come coprire le spese per servizi essenziali e sensibili come il trasporto dei disabili e che allo stato sicuramente non riusciremo a garantire un’adeguata copertura del servizio di riscaldamento agli studenti dei 30 istituti scolastici di nostra competenza – continua Catarra – per non parlare del fatto, così come richiamato dallo stesso Ministro nella lettera citata, che le Province mantengono funzioni correlate alla sicurezza della popolazione ad esempio in materia di prevenzione e gestione del rischio idro-geologico e del rischio sismico. Come assicurare queste funzioni, però, non viene spiegato e visto che almeno una ventina di Province hanno già sforato il Patto di stabilità o sono in fase di predissesto viene da pensare che si sia legiferato in fretta e con superficialità scaricando tutti i problemi italiani sulle realtà locali dove amministratori senza portafogli, dirigenti e dipendenti rischiano ogni giorno denunce civili, penali e per danni erariali”.