Nereto. Torna a toccare alcuni temi di natura tecnica e procedurale, sul Romeo Menti, Daniele Laurenzi, capogruppo de La Fonte Uniti per Nereto. Il tema del contendere riguarda sempre le procedure seguite, dalla giunta comunale guidata dal sindaco Giuliano Di Flavio, sulla sospensione dei lavori per la realizzazione della sala polifunzionale nel contesto della riqualificazione della vecchia area sportiva.
” Mi preme precisare”, scrive Laurenzi in una nota, ” che il sottoscritto non ha incaricato nessun tecnico direttamente per verificare la regolarità degli atti amministrativi in merito all’ appalto. La delibera richiamata dal Sindaco Giuliano Di Flavio, la n.16 del 27/02/2014 è una mera presa d’atto dell’ individuazione effettuata dall’ ex Sindaco Stefano Minora, per l’incarico di un parere tecnico in merito agli atti relativi all’ appalto del primo lotto. L’allora sindaco Minora, viste le relazioni del Segretario Generale, in merito alla regolarità degli atti amministrativi in merito all’ appalto dei lavori dell’ ex campo sportivo “Romeo Menti”, con cui invitava il Sindaco alla nomina di un Tecnico di fiducia per la verifica di detti atti, non poteva esimersi, e per questo ha individuato direttamente un tecnico, la sua Giunta lo ha semplicemente supportato deliberando in tal senso, tra l’altro la regolarità tecnica di quella delibera è stata firmata dallo stesso Segretario Generale e non dal Responsabile del Servizio Tecnico, vista la diversità di vedute, diciamo così. Per me quella verifica non serviva allora e non serve oggi. Comunque verificheremo il contenuto di questo ulteriore parere, perché lo voglio ricordare esistono già agli atti, pareri legali e un cospicuo numero di documenti, lettere e contro lettere, del Tecnico, del Segretario Generale, dell’ ex Sindaco Minora e sopratutto documenti a firma mia quando ero Vicesindaco e Assessore ai lavaori pubblici. Quindi di carta e chiacchiere e sopratutto ritardi, siamo pieni”.
Percorso, questo, che riporta alla luce tutta una serie di atti, come ricorda Laurenzi, che hanno contrassegnato, nel corso degli ultimi anni, il progetto di riqualificazione del Romeo Menti.
“Da ex assessore ai lavori pubblici”, aggiunge Laurenzi, ” ho sempre ricordato che la gestione degli appalti è deputata per legge al Responsabile del Servizio Tecnico-Lavori Pubblici, di cui ho sempre avuto rispetto al cospetto di ruoli e competenze ben distinte, oltre naturalmente alla stima e fiducia nel suo operato, lo voglio ribadire ulteriormente a chi ha sempre fatto finta di non sentire, e che prima ci chiedeva di avocare la procedura e revocare la Determinazione Dirigenziale della gara e tutti gli atti successivi. Ribadisco, a mio avviso bene ha fatto il Responsabile dell’ Ufficio Tecnico di Nereto a non revocare la gara d’appalto (come chiedavano con esposti, Di Flavio e Di Pietro quando erano consiglieri comunali di opposizione) perché se pur viziata da errori procedurali, non ricorrevano a suo parere, ragioni di pubblico interesse e utilità per il Comune, oltre al congruo tempo che non era affatto congruo a distanza di tanti mesi trascorsi dall’ aggiudicazione definitiva. Affermo oggi, che a mio avviso, a maggior ragione, non ci sono ragioni di pubblico interesse e necessità, che confortano questa sospensione anomala, poiché non ci sono né blocchi dei lavori né ricorsi di terzi che espongono il Comune. L’unico rischio potrebbe essere proprio quello di richiesta di ulteriori oneri a carico dell’ Ente, da parte della ditta incaricata dei lavori, ma su questo punto, lo stesso Sindaco Di Flavio afferma che non ci saranno oneri, poiché i giorni di fermo saranno recuperati dalla ditta. Affermando quindi, che questa sospensione anomala se non addirittura illegittima, di fatto non serve a nulla se la ditta poi riprenderà i lavori! Considerato che i lavori pubblici devono essere eseguiti con continuità e secondo quando stabilito dal crono programma, e una eventuale sospensione dei lavori sarebbe dunque consenta limitata e condizionata dall’ esistenza di specifici presupposti di leggi, non essendo ammissibile che l’amministrazione anche in esecuzione del suo dovere di controllo e cooperazione, fuori dai casi previsti dalla legge, possa ostacolare la corretta e tempistica esecuzione delle opere; alla luce dell’ ulteriore finanziamento di 400.000,00 euro, deliberato dalla Regione Abruzzo su richiesta della passata amministrazione Minora, che consentirà la sistemazione delle aree esterne e arredi interni, chiediamo quali atti conseguenziali ponga in essere la nuova amministrazione, visto che le sudette risorse, per essere incamerate richiedono ulteriori atti della nuova amministrazione Di Flavio, attraverso APQ da sottoscrivere con i Ministeri di competenza. Di certo questa sospensione “politica” dei lavori và letta per quello che realmente è sopratutto per quello che determinerà, sperando che non pregiudicherà la riqualificazione dell’ area pubblica, con il rischio di perdere ingenti risorse pubbliche sovra comunali e ritrovarci così una incompiuta con responsabilità soggettive ben individuabili”.