Roseto.“L’Italia non può più rinviare l’adozione di una legge che crei un sistema di copertura dai rischi delle calamità naturali, non possiamo aspettare la prossima tragedia e la prossima conta dei danni per renderci conto che siamo rimasti tra i pochi Paesi a non avere una legge di tutela.
Noi abruzzesi l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle di recente con il terremoto dell’Aquila e con le numerose alluvioni degli ultimi mesi, secondo una stima dell’Ance del 2012 tra il 1944 e il 2011 il danno complessivo prodotto da terremoti, frane e alluvioni in Italia ha superato i 240 miliardi di euro, con una media di 3,5 miliardi di euro l’anno. Tutti i Paesi più avanzati come Francia, Spagna, Belgio, Regno Unito e Stati Uniti sono dotati di un sistema chiaro di copertura dai rischi, solo in Italia è sempre e solo lo Stato a pagare sulla scia dell’emergenza, spesso con l’applicazione di accise e di tasse che ricadono pesantemente sulle tasche dei cittadini. La mia proposta di legge, che spero possa essere calendarizzata al più presto alla Camera, vuole innovare il quadro e creare un sistema nazionale di copertura che coinvolge cittadini, sistema assicurativo e bancario e, solo in ultima istanza, lo Stato”.
E’ quanto afferma il deputato di Scelta Civica Giulio Sottanelli, capogruppo in Commissione Finanze alla Camera, che domani, giovedì 26 giugno, alle 15 a Roma al Tempio di Adriano (piazza di Pietra) presenterà la sua proposta di legge n. 1774 per “Istituzione del sistema nazionale per la copertura dei danni da calamità naturali” all’interno del convegno promosso dal gruppo Unipol sul tema “Cambiamento climatico: il ruolo delle assicurazioni nella prevenzione e tutela dai rischi“.
La proposta di legge depositata da Sottanelli e già assegnata alla Commissione VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera prevede un sistema misto con la partecipazione dei cittadini, del sistema assicurativo privato, di quello bancario e, in ultima istanza, dello Stato. Il sistema prevede per i cittadini proprietari di abitazioni civili il pagamento di un premio assicurativo annuo contratto direttamente dallo Stato, attraverso una somma modesta e integralmente detraibile dall’imposta sul reddito o che andrebbe a compensare debiti d’imposta di qualunque tipo.
In seconda battuta la proposta prevede l’intervento delle banche attraverso l’emissione di titoli di Stato, denominati “obbligazioni catastrofali” (cat o catastrophe bonds), acquistati obbligatoriamente da tutti gli istituti di credito in misura percentuale in base al proprio patrimonio. L’intervento dello Stato è previsto solo in ultima battuta e in caso di estrema necessità laddove ci fosse una insufficienza dei capitali nei due livelli precedenti , ovvero laddove i danni dovessero superare una soglia (anche questa stima è ipotetica) dei 20 miliardi di euro: l’intervento statale si attuerebbe attraverso il ricorso ad un fondo di garanzia appositamente costituito con un limite di esposizione massima, aggiornabile nel tempo.