Atri. Un’amministrazione comunale che “va al massimo”…ma non a gonfie vele, per citare il grande successo del Blasco. Perché il “massimo” è quello applicato alle indennità degli amministratori, ma anche quello che tocca pagare agli atrianI. Con ben ovvie conseguenze: una cittadina le cui difficoltà economiche sono sempre più evidenti.
Ad accendere i riflettori su quella che viene definita “la politica scellerata e priva di programmazione dell’Amministrazione Astolfi”, sono i consiglieri comunali del Pd, Chiara Di Nardo Di Maio, Barbara Ferretti e Alfonso Prosperi, che citano, solo come ultimo esempio, la Tasi (tassa sui servizi indivisibili).
“L’entità del prelievo fiscale per la TASI da parte del Comune, secondo la legge nazionale in vigore, può variare dallo 0 al 2,5 per mille con facoltà, per il 2014, di incrementare l’aliquota di un ulteriore 0,8 per mille, a condizione che tale ulteriore aumento vada a finanziare detrazioni di imposta a favore dei possessori di prima casa” spiegano in una nota. “Durante il Consiglio Comunale del 19 maggio, quando si discuteva sull’aliquota, il Consigliere Prosperi fece un esempio concreto per far comprendere che si sarebbe generato nei ‘casi standard’ un carico superiore rispetto all’IMU. Il caso standard di una famiglia di 4 persone che vive in una abitazione di circa 80 mq con rendita di 400 euro, che costituisce la tipologia più diffusa ad Atri composta da due camere-bagno-cucina-soggiorno-garage, ha comportato un pagamento TASI di 141,76 euro (considerando l’aliquota al 3,3 per mille e le detrazioni di 40 euro per la prima casa e di 20 euro per figlio). Avrebbe, invece, comportato un pagamento IMU pari a zero (considerando l’aliquota al 4,5 per mille e le detrazioni di 200 euro per la prima casa e di 50 euro per figlio). La maggioranza non fu minimamente interessata a discutere sull’argomento sollevato dal Consigliere Prosperi e approvò l’aliquota massima al 3,3 per mille, con voto contrario e compatto di tutta l’opposizione. Ora i cittadini hanno pagato la TASI e si saranno resi conto che il carico di imposta è stato superiore a quello dell’IMU. E’ evidente che, in barba a quanto stabilito dalla Legge e riportato sulla Delibera, questa Amministrazione ha consapevolmente scelto di mettere mano al portamonete dei cittadini“.
Eppure, basterebbe spostarsi di qualche chilometro per trovare una situazione ben diversa. A Pineto, ad esempio, dove l’aliquota stabilita dal Commissario Prefettizio è del 1,2 per mille. “Se si tiene conto che normalmente i Commissari non fanno scelte politiche ma pagano i servizi tramite le tasse dei cittadini, ci si può rendere conto di come sia disastrata la situazione di Atri” è l’amara considerazione dei consiglieri.
“Oramai c’è la consapevolezza del fallimento dei sei anni dell’Amministrazione Astolfi, che a chiacchiere mette le colpe alle Leggi Nazionali, ma con le tasse va ben oltre i limiti stabiliti per Legge! Del resto Pineto e tanti altri comuni non hanno le stesse Leggi nazionali? Ed ora, dopo che è stato messo un bel carico sui cittadini, è lecito ricordare a tutti gli Atriani che i nostri Amministratori si sono stabiliti le indennità al massimo previsto per legge. E’ proprio il caso di dire che questa Amministrazione va al massimo!!!! Per prendere personalmente e per far pagare i cittadini”.