Atri. Poco più di un anno. Tanto è il tempo trascorso da quando il sindaco Gabriele Astolfi è stato riconfermato alla guida della cittadina ducale per la seconda volta.
E, ad oggi, cosa è cambiato? Nulla, se non in peggio, stando al commento di colui che nelle stesse amministrative era candidato alla poltrona di primo cittadino. Si tratta di Pierluigi Mattucci, capogruppo di Atri Obiettivo Comune, che parla di una “amministrazione inerte, politicamente incapace, sconfitta nei numeri nelle recenti elezioni regionali ed ormai del tutto isolata nel contesto politico territoriale”.
“Disoccupazione diffusa, specie quella giovanile, decrescita demografica, debiti fuori bilancio dilaganti, pressione fiscale intollerabile al massimo delle aliquote, incuria nella manutenzione, con speciale riferimento al taglio delle erbacce persino nel territorio urbano, disinteresse per le questioni relative all’ospedale, ancora vittima degli ultimi colpi di coda del management Asl emanazione della Giunta Chiodi, mancata manutenzione degli edifici pubblici, mancato compimento di opere pubbliche appaltate da anni, disinteresse per lo stato pietoso in cui versa la viabilità territoriale, nessuna iniziativa concreta in ordine alla cosiddetta creazione del ‘comune unico’, per la quale è stato addirittura istituito un assessorato apposito, che si è rivelato una presa in giro, ‘scippo’ dispettoso della manifestazione Atri a Tavola all’Associazione atriana che l’ha ideata e lanciata e chi più ne ha più ne metta, per descrivere la difficile condizione che vive la nostra comunità”.
E poi, quel “maldestro” tentativo di ridistribuire le deleghe, che “se, da una parte, è il riconoscimento più esplicito dell’incapacità dell’amministrazione, dall’altra serve solo a scaricare su alcuni assessori responsabilità che sono prima di tutto del Sindaco ed a nascondere la polvere sotto il tappeto. Patetica, a tacere del resto, la sottrazione della delega all’Assessore Italiani, deputato alla cultura ed alle manifestazioni, in piena stagione estiva. In verità è solo ammuina direbbero a Napoli! E’ grave che tutto ciò avvenga senza convocare il Consiglio Comunale, mentre si moltiplicano le voci di ‘vivaci dissensi’ tra i componenti della maggioranza. Verrebbe da dire con il vecchio proverbio: gli asini litigano ed i barili si rompono. Dove i barili sono i destini della nostra Atri”.