In questa fase di passaggio, come previsto dal Decreto legge 66/2014, viene a mancare un ulteriore milione di euro (che si somma ai 13 milioni e 200 mila euro degli ultimi due anni: 8 milioni e 400 mila euro di tagli ai trasferimenti e 4 milioni e 800 mila euro di addizionale Irpef che ora viene incassata dallo Stato).
Come sottolineato dal presidente Valter Catarra, secondo quanto chiede il Decreto, il milione dovrebbe essere reperito tagliando direttamente alcuni servizi come quello del calore. “Qui siamo oltre i tagli, ci chiedono di ridurre i costi di funzioni primarie come il calore, che per quanto riguarda le Province significa il riscaldamento nelle scuole. Se non verranno accolti gli emendamenti presentati dall’Upi, non so come riscalderemo gli studenti a partire da ottobre”.
Il bilancio è stato approvato a maggioranza con una nota del presidente Catarra sull’Istituto Musicale superiore Braga: “Per una questione di tempi non abbiamo fatto in tempo a presentare un emendamento per il ripristino del contributo ma, in questa delicata fase dell’Istituto alle prese con una partita che ha riacceso le speranze di statizzazione, riteniamo vada fatto ogni sofrzo per sostenere questa scomessa e provvederemo con una variazione di bilancio a ripristinare il capitolo di spesa”.
Convenzione Gran Sasso Teramano. Rinviata al prossimo Consiglio, su richiesta della minoranza e dopo una sospensione di alcuni minuti, la convenzione con la quale si concede in uso per 15 anni alla società pubblica “Gran Sasso Teramano spa” (partecipata da Provincia, Camera di Commercio, Comuni di Pietracamela, Fano Adriano, Regione Abruzzo, le Amministrazioni separate di Fano e Pietracamela) la cabinovia di Prati di Tivo.
Considerato che, come spiegato nella Delibera consiliare, il finanziamento Fas – circa 11 milioni e 400 mila – non è sufficiente a coprire l’intero costo dell’opera, la Provincia si farebbe carico della parte restante (come previsto dalla precedente convenzione firmata nel 2008) 3 milioni di euro conguagliandola, però, con il canone di concessione che la Gran Sasso Teramano dovrebbe pagare all’ente: 200 mila euro l’anno. Un’operazione, che, insieme all’arrivo degli 11 milioni e 400 mila euro deliberati dalla Regione Abruzzo per la copertura dell’opera, dovrebbe consentire alla Gran Sasso teramano di chiudere il debito acceso con la Unicredit e di restituire 2 milioni e mezzo di finanziamento ottenuti nel 2006 dalla Regione, finanziamento poi risultato incompatibile con la concessione del Fas.
Una operazione complessa per la quale, maggioranza e opposizione, hanno chiesto agli uffici di produrrre una documentazione giuridica e ammistrativa più ampia corredata anche di un parere legale.
Adottato il Piano strategico per la sostenibilità ambientale e la variante normativa al Piano territoriale. Il Consiglio Provinciale ha votato all’unanimità (14 presenti) l’adozione del Piano strategico provinciale per la sostenibilità ambientale e il contenimento del consumo di suolo con la variante normativa al Piano territoriale vigente. Dalla pubblicazione sull’Albo pretorio ci saranno trenta giorni di tempo per la presentazione delle osservazioni.
Il piano, ieri sera, è stato illustrato ai consiglieri dai suoi redattori Michele Talia, coordinatore Scientifico, Marco D’Annuntiis e Rosalba D’Onofrio, tutti docenti della Scuola di Architettura e Design dell’ Università di Camerino. Del gruppo di progettazione hanno fatto parte anche Giuliano Di Flavio, architetto dell’ente, e Roberto Branda e Alfonso Pallini del Servizio territoriale.
“Il Piano propone un approccio completamente nuovo rispetto al modello di pianificazione e progettazione che abbiamo conosciuto fino ad oggi – afferma l’assessore all’urbanistica Vincenzo Falasca – introduce una nuova governance del territorio che costringe gli amministratori locali, i sindaci che fra breve saranno i protagonisti della nuova Provincia, a lavorare e decidere insieme perché le dinamiche sociali, urbanistiche e ambientali non rispettano i confini amministrativi e le incoerenze prodotte dalle politiche urbanistiche locali non possono che essere risolti in un ottica di sistema territoriale. E’ molto innovativo perché anticipando la Legge regionale sul consumo di suolo, approvata qualche settimana fa, introduce una serie di principi saldi sul contenimento del suolo, sui meccanismi di compensazione ambientale, sulla retrocessione della capacità edificatoria”.
Il Piano recepisce quanto previsto dalla legge regionale 24 del 2014 e accoglie i contributi che in questi anni di lavoro sono pervenuti dagli attori territoriali.