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Alba Adriatica, manifesti elettorali: M5S chiede verifica e rimozione di quelli irregolari sulle vetrine

Alba Adriatica. Manifesti elettorali irregolari, posizionati in spazi non consentiti. Il Movimento 5 Stelle di Alba Adriatica ha protocollato, in Comune, una segnalazione che riguarda il posizionamento di una serie di manifesti elettorali di candidati alle regionali (Giorgio D’Ignazio in tre location, Mauro Di Dalmazio, in due spazi, Dino Pepe in tre zone e Domenico Di Matteo in uno spazio), che secondo lo stesso esposto, sono state affisse in violazione alle norme che disciplinano (sarebbe il caso di dire, vietano alcune forme di propaganda).

” Sono consentite esclusivamente negli spazi predisposti per la propaganda elettorale dalla Giunta Comunale”, si legge nella segnalazione, ” secondo le assegnazioni ai partiti o gruppi politici e fino alla mezzanotte di sabato 24 maggio 2014. A partire da tale momento ogni nuova affissione è vietata ad eccezione dell’affissione di giornali e periodici nelle bacheche poste in luogo pubblico regolarmente autorizzate.

I manifesti di propaganda elettorale possono essere affissi solo all’interno delle sedi dei partiti e dei comitati; costituisce illecito il manifesto affisso sulla vetrina verso l’esterno, lecita l’affissione interna purché sia ad almeno 50 cm dalla vetrina. E’ vietata l’affissione o l’esposizione di stampati, manifesti ecc. inerenti direttamente o indirettamente la propaganda elettorale in luogo pubblico o esposto al pubblico, nelle vetrine dei negozi, nelle porte, sui portoni, sulle saracinesche, sui chioschi, sugli infissi delle finestre o dei balconi, sugli alberi, sui pali o palloni ed aerostati ancorati al suolo. Sono vietate le iscrizioni murali e quelle su fondi stradali, rupi, argini, palizzate, recinzioni, alberi e balconi”
Tutti riferimenti della legge n.212 del 1956.
Nella richiesta presentata in Comune, i “pentastellati” chiedono di verificare se tali locali dove compaiono manifesti siano da configuarsi come sedi di partito o comitati elettorali e la contestuale rimozione di tutti i manifesti apposti direttamente sulle vetrine degli stessi locali.